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FOCUS
Summit di Brest, oltre 100 Paesi uniti per tutelare gli oceani
 

L'impegno europeo per regolamentare le acque internazionali

 
 
 

Si è recentemente tenuto a Brest in Bretagna il “One Ocean summit“, cui hanno aderito più di 100 Paesi in difesa e per la tutela ...

 
 

 

mercoledì 23 febbraio 2022

 

 

Si è recentemente tenuto a Brest in Bretagna il “One Ocean summit“, cui hanno aderito più di 100 Paesi in difesa e per la tutela degli oceani. Tre le direttrici principali del congresso: lotta alla pesca illegale, riduzione dell’inquinamento da plastica e protezione delle acque internazionali. “ Il 2022 sarà un anno decisivo – ha affermato il Presidente francese Macron – siamo qui a Brest per impegnarci insieme in maniera chiara e incisiva”.

Il vertice ha segnato il punto di partenza di una serie di importanti incontri internazionali incentrati sugli oceani, tra cui la Conferenza Onu sull’Oceano a Lisbona a giugno e la Cop27 a Sharm el-Sheikh, in Egitto, prevista in autunno.

I 27 Paesi dell’Unione europea insieme ad altre 16 nazioni si sono impegnati a trovare, entro l’anno, un accordo globale per la regolamentazione delle acque d’alto mare – cioè acque che si trovano al di fuori della giurisdizione di qualsiasi paese – al fine di preservarne la biodiversità.

“Siamo molto vicini all’accordo – ha dichiarato la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen – La speranza è che un quarto e ultimo ciclo di negoziati delle Nazioni Unite raggiunga un accordo a New York entro marzo”.

Tra gli impegni presi, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) insieme alla Banca europea per gli investimenti (BEI) e alle banche di sviluppo francese, tedesca, italiana e spagnola porterà avanti l’iniziativa «Per gli oceani puliti»: l’obiettivo è quello di ridurre i 9 milioni di tonnellate di plastica che finiscono negli oceani ogni anno, investendo 4 miliardi di euro di finanziamenti entro il 2025. 

Un’altra mezza dozzina di Paesi si è unita invece al programma ambientale delle Nazioni Unite per aiutare i governi e le imprese “a passare a un’economia circolare mirata al riciclaggio o al riutilizzo del 100% di tutta la plastica”.

Un altro passo importante è l’impegno di Francia e Colombia nella promozione di una coalizione globale “Blue Carbon”: lo scopo è quello di «aiutare a finanziare il ripristino degli ecosistemi costieri come saline, praterie di fanerogame e mangrovie che sono in grado di assorbire e immagazzinare grandi quantità di carbonio», ha spiegato Macron. D’altronde la Francia con l’estensione della riserva naturale dei territori meridionali, ha già raggiunto il 33% dell’area francese classificata come area protetta: questa riserva è oggi la seconda area protetta più grande del mondo.

Nel tentativo di frenare ulteriormente la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, che rappresenta quasi un quinto delle catture mondiali, altri sei Paesi del vertice si sono impegnati a ratificare l’accordo di Città del Capo dell’Organizzazione marittima internazionale che stabilisce standard di sicurezza per i pescherecci. Nel frattempo, 22 armatori europei si sono impegnati a raggiungere nuovi obiettivi per ridurre il rumore subacqueo, le emissioni, i residui e gli scarichi di petrolio. 18 porti in tutto il mondo hanno promesso di ridurre le emissioni portuali mentre i Paesi mediterranei, insieme all’Ue, hanno dichiarato di puntare a trasformare il Mediterraneo in un’area basso contenuto di zolfo entro il 2025.

Tre le direttrici principali del congresso: lotta alla pesca illegale, riduzione dell’inquinamento da plastica e protezione delle acque internazionali.