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FOCUS
La seconda vita delle centrali elettriche è di stampo culturale
 

Poli museali e artistici al posto dei siti dismessi

 
 
 

Cosa succede quando l’evoluzione del sistema energetico porta alla dismissione di alcuni spazi produttivi? Numerosi sono i casi di centrali elettriche, nucleari e siti minerari ...

 
 

 

mercoledì 1 marzo 2023

 

 

Cosa succede quando l’evoluzione del sistema energetico porta alla dismissione di alcuni spazi produttivi? Numerosi sono i casi di centrali elettriche, nucleari e siti minerari sparsi nel mondo, che sono stati dismessi per necessità di rinnovamento o adeguamento a standard più evoluti e riconvertiti in luoghi di cultura, musei e luoghi di interesse storico-artistico. Ecco una veloce panoramica delle realtà più importanti.

ITALIA

A Roma, la Centrale Montemartini, situata sulla via Ostiense, fu inaugurata il 30 giugno 1912 e divenne il primo impianto di produzione elettrica dell’Azienda Elettrica Municipale (AEM, antesignana di Acea). Dismessa nel 1963, dopo circa trent’anni di abbandono e utilizzi vari, gli spazi della centrale furono restaurati da Acea e dal 1997 iniziarono ad ospitare quello che oggi è il secondo polo dei Musei Capitolini.

A Dro, in provincia di Trento, all’interno di una Centrale idroelettrica risalente al 1911 e ancora attiva, sorge oggi la Centrale Fies, centro di ricerca per le pratiche performative contemporanee. Centrale Fies è una delle realtà artistiche italiane più dinamiche e attive e al suo interno dimorano giovani performers da tutto il mondo.

GERMANIA

A Berlino, il Berghaim è oggi uno dei più importanti club di musica techno al mondo e nasce da un’ex centrale elettrica della Berlino est.

Nel nord della Germania, la centrale nucleare di Kalkar  costruita nel 1972 non venne mai attivata e negli anni novanti viene acquistata dall’imprenditore olandese Hennie van der Most che la trasforma in un parco divertimenti con albergo e ristorante.

POLONIA

Il Cricoteka a Cracovia ha sede all’interno di un ex centrale elettrica ed è oggi il Centro per la documentazione dell’Arte di Tadeusz Kantor, regista di teatro polacco.

SPAGNA

A Lisbona il Maat, Museum of Art, Architecture and Technology, comprende l’ex centrale elettrica  Central Tejo del 1908 e un nuovo complesso di recente costruzione, collegati da un giardino progettato dall’architetto paesaggista libanese Vladimir Djurovic.

A Madrid, nel 2008 all’interno degli spazi di una ex-centrale elettrica è nato il centro culturale Caixaforum celebre oggi per il giardino verticale sulla facciata progettato dal botanico francese Patrick Blanc.

INGHILTERRA

A Londra, la Tate Modern, ex centrale elettrica sulle rive del Tamigi costruita tra il 1947 e il 1963 , venne chiusa nel 1981 fino al 1995, quando gli architetti svizzeri Herzog & de Meuron furono incaricati di riconvertire l’edificio a museo. Il progetto ha riportato in evidenza la struttura originaria della centrale, trasformando la sala delle turbine in area di ingresso e l’area delle caldaie in galleria.

Sempre nella City, l’ex centrale termoelettrica Battersea Power Station nel 2022 è stata aperta al pubblico nelle sue nuovi vesti di polo multifunzionale con residenze, uffici, attività commerciali e spazi dedicati alla cultura. 

RUSSIA

A Mosca nel 2021 è stata inaugurata la Ges-2 House of culture, centro culturale nato negli spazi di un’ex centrale elettrica in disuso costruita nel 1907. Il progetto di riconversione, firmata Renzo Piano, comprende una superficie di 34.400 metri quadrati dedicata ad attività artistiche, residenze e auditorium. Qui il sito ufficiale

Numerosi sono i casi di centrali elettriche, nucleari e siti minerari sparsi nel mondo, che sono stati dismessi per necessità di rinnovamento o adeguamento a standard più evoluti e riconvertiti in luoghi di cultura