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FOCUS
L’Italia dice no alla carne sintetica
 

Sarà vietato produrla nel nostro Paese

 
 
 

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, ha approvato lo scorso 28 marzo un disegno ...

 
 

 

giovedì 6 aprile 2023

 

 

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, ha approvato lo scorso 28 marzo un disegno di legge che vieta la produzione e l’immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici, con sanzioni per chi lo viola.

In rispetto al principio di precauzione, che l’Italia accoglie nel suo ordinamento, le norma vuole tutelare – spiega il Governo – la salute umana e il patrimonio agroalimentare attraverso il divieto di produzione e commercializzazione di carni create in laboratorio. Il divieto comprende sia gli alimenti destinati al consumo umano sia i mangimi animali.

“Nel ddl composto di 6 articoli non c’è alcun atteggiamento persecutorio, ma la forte volontà di tutela della salute dei cittadini e delle persone che consumano. Il provvedimento tutela la salute, la produzione e l’ambiente. C’è inoltre un rischio di ingiustizia sociale con il cibo sintetico, in una società in cui i ricchi mangiano bene e i poveri no”, afferma il Ministro Lollobrigida.

“È una legge significativa quella contro i cibi sintetici: si basa sul principio di precauzione perché oggi non ci sono studi scientifici sugli effetti dei cibi sintetici. Ribadiamo il massimo livello di tutela della salute dei cittadini e la salvaguardia del patrimonio della nostra nazione e della nostra cultura agroalimentare che si basa sulla dieta mediterranea”, ha aggiunto il Ministro della Salute Orazio Schillaci.

In caso di violazione delle norme, sono state previste sanzioni da un minimo di 10mila euro fino ad un massimo di euro 60mila, o fino al 10% del fatturato totale annuo, con l’indicazione comunque di un tetto massimo, oltre alla confisca del prodotto illecito.

Ulteriori sanzioni amministrative riguardano poi la possibilità di svolgere l’attività di impresa, come lo stop all’accesso a contributi, finanziamenti o agevolazioni erogati da parte dello Stato, da altri enti pubblici o dall’Unione europea, per un periodo da 1 a 3 anni.

Ma cos’è esattamente la carne sintetica, denominata anche carne coltivata o cellulare?

La carne sintetica viene prodotta utilizzando tecniche di ingegneria dei tessuti pionieristiche nella medicina rigenerativa. Si tratta di carne coltivata o prodotta in laboratorio, in vitro, prodotta raccogliendo cellule da animali vivi, “nutrendo” le cellule con sostanze nutritive in modo che possano crescere in un bioreattore e trasformando il risultato in un prodotto che i consumatori possano mangiare.

Le colture cellulari sono state utilizzate per la prima volta nella ricerca medica nel 1907, ma l’applicazione di questa idea ha iniziato a prendere piede dopo che un esperto olandese di nome Mark Post ha presentato in tv il primo hamburger in vitro al mondo nel 2013.

Oggi, più di 100 aziende in tutto il mondo stanno cercando di creare proteine ​​a base cellulare, che vanno dall’agnello allevato in laboratorio alle ostriche, sempre allevate in laboratorio, fino al foie gras.

Nel 2020, la carne coltivata e il pesce coltivato hanno conosciuto un aumento di interesse, grazie alla prima autorizzazione alla commercializzazione di prodotti a base di carne coltivata in un ristorante di Singapore, che è diventato il primo Paese al mondo a consentire la vendita di carne coltivata.

In generale in questi ultimi anni si è registrato un forte aumento degli investimenti del settore.

Negli Stati Uniti, la FDA (Food and Drug Administration) e l’USDA (United States Department of Agriculture) hanno deciso di regolamentare congiuntamente la carne coltivata. La FDA sovrintende alla raccolta delle cellule, alle banche cellulari e alla crescita e differenziazione cellulare, mentre l’USDA sovrintende alla produzione e all’etichettatura dei prodotti alimentari derivati ​​dalle cellule destinati al consumo umano. Diversi stati degli Stati Uniti, come il Missouri, la Carolina del Sud e Washington, hanno approvato una legislazione che limita l’uso del termine “carne” sugli imballaggi di carne coltivata.

A oggi sono stati sviluppati pochi studi per comprendere l’impatto del ciclo della carne coltivata sulla salute umana e sull’ambiente, oltre che il suo legame con gli aspetti sociali e culturali delle società in cui tale prodotto viene introdotto.

La stessa Unione europea dice nei suoi documenti ufficiali che il potenziale impatto ambientale e l’impatto sugli aspetti di sostenibilità devono essere valutati a fondo e studi approfonditi devono ancora essere condotti sulla loro sicurezza assoluta. Attualmente, però, i prodotti alimentari a base di cellule non sono commercializzabili nel Vecchio Continente, anche se l’interesse per tale business è in ascesa.

Al momento la preoccupazione per le ipotetiche criticità delle caratteristiche organolettiche riguardanti la carne sintetica e il desiderio di difendere le tradizioni gastronomiche d’eccellenza di un Paese come l’Italia, hanno comprensibilmente prevalso nella valutazione del nostro Governo.

In rispetto al principio di precauzione, che l’Italia accoglie nel suo ordinamento, le norma vuole tutelare la salute umana e il patrimonio agroalimentare attraverso il divieto di produzione e commercializzazione di carni create in laboratorio.