< back

FOCUS
Sostanze tossiche nei laghi di alta quota dei Pirenei
 

Studio pubblicato sulla rivista Science of The Total Environment

 
 
 

I laghi di alta quota non sono al riparo dall’inquinamento dovuto alle attività dell’uomo. Un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Science of The Total ...

 
 

 

mercoledì 20 luglio 2022

 

 

I laghi di alta quota non sono al riparo dall’inquinamento dovuto alle attività dell’uomo.

Un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Science of The Total Environment rivela che 151 molecole chimiche sono state rilevate nelle acque di 8 laghi situati nel dipartimento francese dell’Ariège, negli Alti Pirenei e nei Pirenei Atlantici.

“Una decina di queste molecole sono sconosciute”, sottolinea Adeline Loyau, coautrice dello studio e specialista della fauna selvatica e degli ecosistemi di montagna presso il laboratorio di Ecologia funzionale e ambientale a Castanet-Tolosan, vicino Tolosa.

Per individuare le sostanze inquinanti, i ricercatori hanno immerso in estate e in primavera, nel 2018, delle foglie di silicone nelle acque dei laghi.

Queste foglie sono state in seguito analizzate con uno spettrometro ad alta risoluzione. “Poiché non sapevamo cosa aspettarci, abbiamo cercato 479 prodotti chimici organici”, spiega Dirk Schmeller, biologo, l’altro autore dello studio.

Negli estratti raccolti, i ricercatori hanno trovato pesticidi, fungicidi, biocidi di uso corrente e sessanta sostanze utilizzate per i profumi e i prodotti di pulizia personale e degli ambienti, probabilmente trasportati dall’atmosfera dalle lontane pianure.

“Sommando la tossicità di tutte le molecole, il risultato che riguarda questi 8 laghi è preoccupante. L’impatto sulle alghe e sulla fauna lacustre mina la biodiversità della zona”, afferma Schmeller.

Gli autori dello studio evidenziano la presenza di due molecole ad alto livello di tossicità, il diazinone e la permetrina.

Questi insettifughi sono usati sui montoni, i bovini e i cavalli per sbarazzarsi degli insetti che pungono.

“Si trova della permetrina anche nei collari antiparassitari per cani e nello spray antizanzare deposto sulle divise dei cacciatori presenti in zona”, precisa Adeline Loyau.

Le due molecole chimiche, con la loro estrema tossicità, decimano la popolazione dei micro-crostacei lacustri, decisivi per mantenere le acque pulite, per garantire quella ampia biodiversità tipica dei luoghi, e per combattere il riscaldamento climatico.

I laghi più colpiti dal fenomeno sono quello di Acherito, vicino il villaggio di Lescun nei Pirenei Atlantici, e lo stagno di Ayès.

Un’altra molecola allarma i ricercatori, il benzotiazolo, un sotto-prodotto cancerogeno che nasce dal deterioramento di altre molecole, e che si trova negli erbicidi: la sua concentrazione in tutti gli 8 laghi è elevatissima.

I due ricercatori suggeriscono delle strade per limitare questi pericolosi elementi inquinanti, incoraggiando gli uffici del turismo a condurre delle campagne di sensibilizzazione per gli avventori e gli allevatori del bestiame, nell’interesse dell’ambiente e di tutte le attività della zona.

Sommando la tossicità di tutte le molecole, il risultato che riguarda questi 8 laghi è preoccupante