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FOCUS
Siccità e grandine mettono l’agricoltura KO
Continua la conta dei danni inferti dagli eventi climatici estremi
Dopo mesi di siccità, che ha messo a dura prova le coltivazioni e i produttori, l’arrivo di bombe d’acqua e grandinate ha inferto un ulteriore ...
mercoledì 31 agosto 2022
Dopo mesi di siccità, che ha messo a dura prova le coltivazioni e i produttori, l’arrivo di bombe d’acqua e grandinate ha inferto un ulteriore colpo all’agricoltura. A soffrire del violento cambiamento meteo sono state principalmente le coltivazioni di stagione, in un momento in cui è in corso la vendemmia e la raccolta di frutta e verdura estive. Quella del 2022, così, è la peggior estate del decennio con un drammatico aumento del +1300% fra bufere di vento, bombe d’acqua, grandinate e trombe d’aria con un impressionante impatto dei cambiamenti climatici che fra siccità e maltempo hanno già provocato vittime e oltre 6 miliardi di euro di danni all’agricoltura, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati dell’European severe weather database (Eswd).
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In Piemonte, grandine e vento si sono abbattuti nella zona di Baraggia (Biella), così come su Bellinzago e Caltignaga in provincia di Novara, con danni sul riso, mentre in Emilia nella zona di Parma violentissime grandinate hanno colpito Bedonia e Fontanellato, e nel modenese il forte vento ha fatto cadere a terra una parte consistente delle pere abate con perdite fino al 50% in alcune aziende e diversi capannoni scoperchiati. Anche in Romagna nel ferrarese è iniziata la conta dei danni a pere, mais ed alcuni edifici, mentre la furia del nubifragio ha distrutto serre e coltivazioni di angurie e sfondato tetti.
In Liguria ingenti danni nel Tigullio dove sono state colpite le coltivazioni olivicole, viticole e orticole per colpa della grandine ma anche le strutture, soprattutto per quel che concerne i vetri delle serre. Nel territorio di La Spezia invece ci sono danni alle strutture, anche ingenti, per il vento, sia sulla costa che nell’entroterra.
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In Toscana nella zona di Massa Carrara – spiega Coldiretti – sono stati colpiti vigneti con interi filari di grappoli distrutti, olive, pesche, pere e mele strappate e buttare a terra dalla furia della tempesta, disperse decine di famiglie di api, orti devastati, serre scoperchiate, tetti divelti e disagi per gli agriturismi con la stagione turistica in corso.
Nel Lazio in provincia di Latina si contano gravi danni, che vanno da alberi di ulivo sradicati a causa del forte vento, alle coperture delle serre divelte con strutture fortemente danneggiate ma sono state colpite anche le piantagioni di mais e le colture orticole. In Friuli Venezia Giulia il maltempo ha colpito in particolare le province di Udine e Pordenone, provocando la caduta di alberi e a San Martino al Tagliamento il vento ha scoperchiato parte del tetto di tegole di una stalla. Numerose le richieste di intervento ai Vigili del Fuoco, come pure nel goriziano.
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La pioggia – conclude la Coldiretti – era attesa per combattere la siccità nelle campagne, ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto se accompagnati da grandine aumentano i danni. La grandine, infatti, è l’evento climatico più grave nelle campagne per i danni irreversibili che ha provocato ai raccolti, visto che in una manciata di minuti è in grado di distruggere il lavoro di un anno intero.
Quella del 2022 è la peggior estate del decennio con un drammatico aumento del +1300% fra bufere di vento, bombe d’acqua, grandinate e trombe d’aria.