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FOCUS
L’indipendenza energetica della Lituania
 

Il Paese del tutto affrancato dal gas russo

 
 
 

E’ del 78% il dato riguardante l’energia prodotta da fonte rinnovabile, on – shore e off – shore, della Lituania. Ciò fa riflettere se si ...

 
 

 

mercoledì 4 maggio 2022

 

 

E’ del 78% il dato riguardante l’energia prodotta da fonte rinnovabile, on – shore e off – shore, della Lituania. Ciò fa riflettere se si pensa che nel 2014, nel piccolo Paese del Baltico le stesse rilevazioni assicuravano una copertura energetica da fonti pulite pari al 9%; l’incremento green registrato in neanche 10 anni è quindi del 69%. Ma la rivoluzione di Vilnius parte dall’indipendenza…

Si chiama infatti “Indipendence”, il nome non è casuale, il terminale GNL inaugurato nel 2014 e situato nel porto di Klaipeda, in Lituania, che arriva a rigassificare fino a 4 miliardi di metri cubi all’anno. Questo permette di soddisfare, e anche superare, l’intera domanda di gas del Paese.

La strategica infrastruttura, voluta dal Governo dell’allora Premier, Dalia Grybauskaite, secondo gli esperti è quella che in primis ha consentito al Paese, dopo soli 40 giorni dall’inizio dell’invasione di Putin in Ucraina di dichiarare, non a caso, la propria autosufficienza energetica.

E ha permesso alla Lituania di arrivare in appena 7 anni al traguardo della dipendenza 0 dal gas russo con un risultato molto importante anche dal punto di vista geo – politico. Il Paese oggi è divenuto, secondo gli esperti di settore e le Agenzie Internazionali più quotate, uno dei modelli cui anche l’Europa dovrebbe guardare per modificare il suo mix energetico.

La Lituania ha caratteristiche storiche, demografiche, sociali e un sistema produttivo per le quali non può di certo essere paragonata a nessuna grande economia europea. Tantomeno a quelle di Italia e Germania che, per una serie di ragioni, dipendono di più dal gas di Putin e che oggi aspirano a divenire più autonome dal punto di vista energetico e quindi meno ricattabili, da quello politico.

Questi paesi, infatti, non solo hanno una popolazione che è nettamente superiore a quella lituana che può contare solamente 2.7 milioni di abitanti, ma registrano soprattutto un consumo di gas naturale di 40 volte superiore alla media annuale del Paese Baltico.

Secondo l’Energy Information Agency (EIA) inoltre, Germania, Italia e Francia utilizzano il gas naturale non solo per generare elettricità e calore, ma anche per alimentare le loro industrie manifatturiere, vero cuore produttivo delle loro grandi economie.

Il Governo lituano si è mosso con grande lungimiranza e ha sposato le aspirazioni di riduzione delle emissioni climalteranti proprie della Comunità Europea. Indipendence è stato, senza dubbio, il primo passo, anche simbolico, di un percorso che ha permesso al Paese di variare in maniera molto efficace la sua produzione energetica, in chiave green.

Il primo cambio di rotta è datato 2004, ovvero quando Vilnius è diventata ufficialmente membro UE. In quell’anno infatti le fonti di energia rinnovabile sono diventate i mattoni per gettare le basi del futuro energetico del Paese. La vera svolta però avviene nel 2014 (dopo l’invasione della Russia in Crimea) quando il sistema – Paese lituano decide di virare con forza sull’energia green eco – sostenibile e pulita. E di svincolarsi definitivamente dalla dipendenza dal gigante russo.

La gestione della “questione energetica” consente oggi alla Premier lituana, Ingrida Simonyte, di affermare che l’ex satellite sovietico non necessità più di un solo centimetro cubo di gas russo.

Indipendence” è, stato il primo passo di un percorso che ha portato il Paese a variare la sua produzione energetica