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FOCUS
Stiamo attenti al suolo!
 

La sua tutela può mitigare i cambiamenti climatici

 
 
 

Il suolo è lo strato superiore della crosta terrestre e il nostro futuro è strettamente legato alla sua esistenza. È fonte di cibo, biomassa, fibre e ...

 
 

 

mercoledì 19 ottobre 2022

 

 

Il suolo è lo strato superiore della crosta terrestre e il nostro futuro è strettamente legato alla sua esistenza. È fonte di cibo, biomassa, fibre e materie prime, regola i cicli dell’acqua, del carbonio e dei nutrienti che rendono la vita possibile sulla Terra. La produzione di suolo è molto lenta, occorrono migliaia di anni per produrne pochi centimetri.

Per consumo di suolo si intende la variazione da una copertura non artificiale, suolo non consumato, a una copertura artificiale definito suolo consumato. Esiste una distinzione fra consumo di suolo permanente come la presenza di strade asfaltate, ferrovie etc. e consumo di suolo reversibile, come cave, campi da calcio etc.

Attualmente il 60/70% dei suoli nell’UE non è in buona salute. I terreni continuano a essere soggetti a processi di forte degrado come l’erosione, la riduzione di materia organica, l’inquinamento, la perdita di biodiversità, la salinizzazione e l’impermeabilizzazione. Per questo motivo devono essere tutelati e preservati per le generazioni future, considerando anche che quando sono in buone condizioni rappresentano un potente argine ai cambiamenti climatici.

Lo scorso anno la Commissione Europea ha definito delle linee guida da seguire per raggiungere l’obiettivo di azzeramento del consumo di suolo, come:

  • evitare il consumo e l’impermeabilizzazione del suolo, riutilizzare terreni già consumati e impermeabilizzati in caso di nuove necessità o aree già degradate, e solo in caso di necessità inevitabile consumare suolo naturale;
  • applicare misure di mitigazione per ridurre al minimo la perdita di servizi ecosistemici e operare per la loro compensazione attraverso interventi, come la rinaturalizzazione di una superficie con qualità e funzione ecologica equivalente.

Il suolo ha un’importanza cruciale sotto il profilo ambientale e socioeconomico. Le terre coltivate e i pascoli europei producono un introito quantificabili in 76 miliardi di Euro all’anno. Inoltre è il più grande deposito di carbonio del pianeta e ha la capacità di assorbire acqua a mo’ di spugna, caratteristica che consente di ridurre il rischio di allagamenti e siccità.

L’UE ha varato una nuova strategia per il suolo da raggiungere entro il 2030, che contribuirà al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal. Tra le azioni messe in atto dall’Unione Europea vi è quella di formulare una proposta legislativa dedicata sulla salute del suolo, entro il 2023.

Inoltre, l’Unione Europea mira a rendere standard la gestione sostenibile del suolo, proponendo ai proprietari terrieri un programma gratuito di analisi, promuovendone la gestione sostenibile attraverso la PAC e la condivisione delle buone pratiche.

Un’altra importante azione europea, applicabile attraverso degli obiettivi giuridicamente vincolanti, è rivolta a limitare il prosciugamento delle zone umide e dei suoli organici e ripristinare le torbiere prosciugate, per preservare la salubrità dell’ambiente.

Infine l’Europa ipotizza anche la creazione di un “passaporto del suolo” giuridicamente vincolante, che servirà per la promozione dell’economia circolare e per massimizzare il riutilizzo del suolo pulito. 

Il 60/70% dei suoli nell’UE non è in buona salute