FOCUS
La successione secondaria delle foreste tropicali
Rigenerazione spontanea preferibile a quella indotta
Le foreste sono in grado di rigenerarsi in un lasso di tempo relativamente breve, a condizione però, che l’uomo ne resti alla larga, è quanto ...
mercoledì 15 dicembre 2021
Le foreste sono in grado di rigenerarsi in un lasso di tempo relativamente breve, a condizione però, che l’uomo ne resti alla larga, è quanto afferma un recente studio internazionale pubblicato su Science.
Sembrerebbe infatti che, in totale assenza di attività umane, la foreste tropicali siano in grado di rigenerarsi completamente in circa 20 anni, secondo quel meccanismo naturale conosciuto come “successione secondaria”. Un processo naturale secondo cui la flora e la fauna preesistenti contribuiscono alla formazione di nuova vegetazione.
La scoperta, apre a prospettive incoraggianti circa il nostro futuro, lasciando intravedere la possibilità di una concreta soluzione al riscaldamento globale e ai danni ambientali di origine antropica.
“E’ una buona notizia, perché parliamo di 20 anni. E 20 anni è una data realistica, in cui io posso immaginarmi, in cui mia figlia può proiettarsi, per cui i politici possono darsi da fare in termini di risultati visibili” spiega Lourens Poorter, professore di Ecologia funzionale all’Università di Wageningen nei Paesi Bassi e principale autore della ricerca.
L’idea della rigenerazione naturale viene spesso accantonata per favorire la piantumazione di nuovi alberi ma secondo Porter questo è un errore: “La successione secondaria è molto più efficace della nuova piantumazione, poiché favorisce e rispetta la biodiversità, ha una maggiore capacità di mitigazione del clima e di recupero dei nutrimenti naturali del terreno”. Sostanzialmente, la novità è che non c’è alcun bisogno di piantare nuovi alberi, visto che la natura ci pensa già da sola, afferma Poorter.
La ricerca ha visto il coinvolgimento di 90 ricercatori di differenti nazionalità, che hanno analizzato la ricrescita delle foreste tropicali in 3 continenti, analizzando 77 siti specifici e 2.275 appezzamenti di terreno, posizionati principalmente nelle Americhe e nell’Africa occidentale. Hanno stabilito 12 categorie da analizzare tra cui anche il suolo, il ciclo di vita delle piante, l’ecosistema e la biodiversità. Successivamente, con la tecnica del “crono-sequenziamento”, i dati vengono proiettati nel lungo periodo, lasciando prevedere i tempi necessari al recupero forestale.
In particolare, i ricercatori hanno analizzato la composizione dei terreni delle foreste tropicali, che erano stati precedentemente adibiti a scopi agricoli o come terreno di pascolo per alcune stagioni e successivamente abbandonati. I dati raccolti hanno evidenziato come questi terreni siano fertili e ricchi di elementi naturali tra cui anche alberelli residui, semi e piccoli germogli. Questi elementi creano un fertile substrato che consente la ricrescita forestale in maniera del tutto naturale.
Si stima che i tempi necessari perché una foresta ritorni al suo stato originario sono vari. Il suolo impiega in media una decina di anni per ristabilirsi, la biodiversità e l’ecosistema si rigenerano in circa 60 anni, mentre la biomassa ne impiega 120.
Tuttavia, la ricerca dimostra come le foreste tropicali in soli 20 anni possono rigenerarsi del 78%. “È un processo sorprendentemente veloce” dichiara Poorter e aggiunge: “Sapere che le foreste secondarie crescono naturalmente su terreni agricoli abbandonati è fondamentale per garantire la conservazione della biodiversità in particolare in contesti tropicali, dove le foreste hanno una struttura complessa e le specie di flora e fauna sono varie”.
La rigenerazione naturale delle foreste offre molti vantaggi soprattutto se si tiene conto che il 30-50% degli alberi nati da nuova piantumazione solitamente muore prima della crescita poiché riesce ad adattarsi all’habitat in cui è inserito.”Il mio appello – conclude Poorter – è quello di prediligere la ricrescita naturale ogni qual volta sia possibile. E’ importante valutare la questione caso per caso, tenendo conto dell’ambiente naturale di partenza e della comunità che vi abita”
La ricerca dimostra come le foreste tropicali in soli 20 anni possono rigenerarsi del 78%