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FOCUS
La rigenerazione urbana voluta dall’Europa
 

Come cambieranno le città del Vecchio Continente

 
 
 

All’interno dell’agenda delle politiche europee, in materia di ambiente e green economy, un posto rilevante lo hanno le infrastrutture verdi. Da queste scaturiscono la mitigazione ...

 
 

 

mercoledì 3 agosto 2022

 

 

All’interno dell’agenda delle politiche europee, in materia di ambiente e green economy, un posto rilevante lo hanno le infrastrutture verdi. Da queste scaturiscono la mitigazione del calore dei centri urbani, ma anche la corretta distribuzione idrica in eccesso che si crea in caso di imponenti temporali, i benefici che apportano alla qualità della vita delle persone, dando loro la possibilità di usufruire di spazi per potersi muovere e fare attività all’aperto e rigenerarsi dallo stress cittadino. I molteplici vantaggi psicofisici derivati dalla presenza del verde urbano sono confermati da uno studio effettuato dall’OMS in sei Paesi europei. Inoltre è ampiamente noto che il verde urbano e periurbano tutelano la biodiversità, catturano lo smog e svolgono una funzione di stoccaggio di carbonio, oltre a contribuire alla riqualificazione estetica dei paesaggi urbani e del loro valore immobiliare. Purtroppo vi è una costante corsa al consumo del suolo, confermata da uno studio Rapporto SNPA “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”, secondo cui il consumo di suolo non è rallentato neanche nel 2020, nonostante il lockdown, e continua al ritmo di oltre 50 chilometri quadrati l’anno di suolo consumato, a discapito delle aree agricole, ma anche di aree verdi all’interno delle città e nelle aree produttive. Il tema dell’imboschimento e del rimboschimento in ambito europeo e internazionale, come al G20 di Roma, alla COP 26 di Glasgow etc, viene giustamente considerato cruciale per il ripristino di tutti gli ecosistemi del Pianeta e per il raggiungimento della neutralità carbonica in Europa entro il 2050.

Tanto che la Strategia europea per la biodiversità al 2030, pone l’obiettivo ambizioso, per ogni stato europeo, di “piantare almeno 3 miliardi di alberi supplementari entro il 2030”. Inoltre la Commissione ha chiesto alle città europee di almeno 20.000 abitanti di elaborare un piano di inverdimento urbano, affinché possano nascere in città boschi, parchi, giardini e orti coltivati senza pesticidi. Una delle difficoltà maggiori per poter adempiere alla richiesta europea di rinverdimento è la cura degli alberi dopo la messa a dimora, come sottolineato da Asvis nello studio “Goal 11 Rigenerazione Urbana”, che a tal proposito suggerisce la necessità di una pianificazione attenta e specifica dell’intera filiera, inclusi i produttori e i vivaisti, oltre a un investimento maggiore sugli aspetti culturali e comunicativi inerenti alla promozione di stili di vita sani.