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FOCUS
In Italia crescono le filiere del riciclo
 

Superata la flessione dovuta all'impatto con la pandemia

 
 
 

Tra le azioni più importanti per il raggiungimento dei obiettivi europei in materia di clima e energia è il riciclo. A fine dello scorso anno ...

 
 

 

mercoledì 19 gennaio 2022

 

 

Tra le azioni più importanti per il raggiungimento dei obiettivi europei in materia di clima e energia è il riciclo. A fine dello scorso anno sono stati pubblicati i dati nazionali e europei che fotografano la situazione attuale in termini di raccolta e trasformazione dei rifiuti. La Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e il FISE UNICIRCULAR (l’Unione Imprese Economia Circolare), lo scorso dicembre, hanno illustrato, in uno studio intitolato “L’Italia del riciclo 2020”, una situazione abbastanza positiva in per il nostro Paese. Infatti dopo un rallentamento dovuto agli effetti negativi della situazione pandemica, in alcuni settori ci siamo comportati come uno dei Paesi europei più virtuosi.

Settore tessile

Il tessile, uno dei principali comparti del manifatturiero italiano, è rappresentato dal 13% delle imprese e dal 9% degli addetti. In quest’ambito solo l’11% dei rifiuti viene riciclato, ma è aumentata la produzione e l’utilizzo di materie seconde. Vista la necessità di rendere il tessile più sostenibile, l’Unione Europea lo ha individuato, nel Piano d’azione europeo 2020 sull’economia circolare, come comparto prioritario, su cui occorre pianificare una strategia ad hoc. Il nostro Paese, in risposta a questo monito, ha fissato al 2022 l’avvio della raccolta differenziata per i tessili (D.Lgs. 116/2020), anticipando la soglia stabilita a livello comunitario per il 2025 (Fonte: Fondazione Sviluppo Sostenibile e FISE UNICIRCULAR).

Settore cartario

L’Italia è il terzo Paese europeo per produzione di carta, lo anticipano Germania e Svezia. L’industria cartaria italiana si caratterizza per una maggiore produzione di carte destinate a uso igienico- sanitario, (circa il 20,4% dell’area CEPI) e una fetta più piccola ma comunque cospicua di produzione di carte e cartoni per imballaggi (circa il 10% dei volumi prodotti dall’area CEPI). In ambito di produzione e acquisto di carta riciclata l’Italia si posiziona al secondo posto, nel podio dei Paesi europei, prima della Francia e dopo della Germania. Il 2020 si connota come un anno in cui sono stati toccati i massimi storici, in Europa, nel comparto cartario in termini di utilizzo circa il 61%; di riciclo il 53,3%; il 69,3% di raccolta. L’Italia ha riciclato 2,4Mt di carta, circa il 75% dei rifiuti cartari, raggiungendo così l’obiettivo europeo fissato al 2025 (Fonte: 25° Rapporto annuale di Comieco).

Settore vetrario

L’utilizzo del vetro come imballaggio, nel 2020, ha avuto un incremento del 3,6% rispetto all’anno precedente. Complici le scelte dei consumatori consapevoli, che preferiscono acquistare prodotti con packaging maggiormente riciclabili, come bottiglie e barattoli di vetro. In termini di riciclo, lo scorso anno, in Italia è stato riciclato il 79% del vetro. Secondo il rapporto Coreve, il Consorzio recupero vetro, sono state riciclate 2 milioni e 143mila tonnellate. Si prevede per il triennio 2021 – 2023 un tasso di riciclo ancora in crescita, che potrebbe raggiungere la soglia dell’80%.

Settore plastico

Secondo i dati Corepla il 2020, in Italia è stato riciclato il 4% in più di materiale plastico, rispetto al 2019 per un totale di 1.433.203 tonnellate. Più precisamente sulle 1.914.000 tonnellate di imballaggi in plastica immesse sul mercato ne sono state recuperate 1.820.270, circa il 95%. Anche in questo comparto il nostro Paese è tra i più virtuosi in Europa, con una quantità pro capite di materiale riciclato pari a 23,7 chili per anno.