mucillagene mar di marmara
 

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FOCUS
Il mar di Marmara ricoperto dalla mucillagine
 

Gli scienziati turchi chiamano i cittadini alla riscossa

 
 
 

Da quattro mesi i battelli del comune di Istanbul che fanno la spola tra le Isole dei Principi all’ingresso del mar di Marmara, si fanno ...

 
 

 

mercoledì 21 luglio 2021

 

 

Da quattro mesi i battelli del comune di Istanbul che fanno la spola tra le Isole dei Principi all’ingresso del mar di Marmara, si fanno strada in mezzo alle distese di uno strano muco color crema.

Questa materia viscosa aumenta settimana dopo settimana, e i pescatori del luogo sono disperati: dicono che prima questo mare ospitava orate, tonni e pesci spada, ma ormai non c’è più nulla di tutto ciò.

Qualcuno è riuscito a vendere quindici kg di pesci invece dei sessanta che pescava normalmente; oltre ai pescatori coloro che gestiscono piccoli alberghi o pensioni lungo il mare lamentano l’assenza di turisti che fuggono di fronte a un mar di Marmara invaso dalla mucillagine.

Situata nel nord – ovest della Turchia, la regione di Marmara è popolata da venticinque milioni di abitanti, che rappresentano il 30% della popolazione del Paese.

Orbene, le acque inquinate degli agglomerati sulle rive, e in particolare quelle della megalopoli di Istanbul, finiscono tutte in mare senza essere state bonificate.

La proliferazione di mucillagine sulla superficie del mare non meraviglia né la popolazione né gli studiosi: il fenomeno era già apparso nel 2007 e si verifica in alcuni periodi dell’anno, quando il mare si riscalda.

La schiuma bianca che si accumula è soltanto il sintomo di un intenso inquinamento marino; l’accumulo di materie organiche provoca l’aumento del tasso di nitrati e di fosfati, il che stimola la proliferazione di fitoplancton, le cui secrezioni risalgono alla superficie e minacciano l’ecosistema marino.

Si aggiunge a tutto ciò il riscaldamento climatico, che agisce come amplificatore del fenomeno: la temperatura del mar di Marmara è aumentata di 2,5 gradi negli ultimi quaranta anni.

Lo scorso sei giugno il Ministro dell’Ambiente turco ha annunciato un piano di azione per lottare contro la mucillagine; queste prese di posizione sono troppo tardive, affermano i membri dell’Associazione degli Ingegneri Ambientali, che dichiarano che certi provvedimenti dovevano essere presi da trenta anni.

Questi stessi ingegneri, commentando le operazioni che mirano a recuperare la schiuma con l’aiuto di aspiratori, ritengono risibili e tragicomici questi palliativi; hanno affermato che è come se si tentasse di scavare un pozzo con un ago.

Con l’apparizione della mucillagine tutti si rivolgono alla società che si occupa del trattamento delle acque sporche di Istanbul; le installazioni di depurazione funzionano sette giorni su sette tutto il tempo, per assicurare la bonifica delle acque contaminate del Bosforo, che ammonta a due milioni di abitanti.

Sono quasi sei milioni di metri cubi di acqua che devono essere trattati ogni giorno per affrontare la situazione, e purtroppo una parte delle acque sfugge al controllo.

Il sindaco di Istanbul ha dichiarato recentemente che oltre un centinaio di sbocchi riversano acque inquinate nel Bosforo senza alcun filtro, d’altra parte la salute del Mar di Marmara è attaccata da più parti.

Le città costiere, locomotive del settore industriale turco, ospitano un altissimo numero di fabbriche che riversano le acque sporche nel mare: sedici industrie sono state chiuse o sanzionate, ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente turco.

Numerosi fiumi sono inquinati dalle installazioni industriali, hanno dichiarato degli specialisti di biologia marina, ed è bastato pagare tangenti alle autorità locali per procedere con queste pratiche.

Mert Gokalp, noto biologo, autore di numerosi documentari sulla diversità degli ecosistemi in Turchia, continua a difendere la natura benchè sia stanco di recitare il ruolo di Cassandra… egli afferma che non bisogna lasciare la questione dell’inquinamento agli industriali, ai deputati, ai promotori immobiliari; bisogna coinvolgere i cittadini, seguire gli scienziati e applicare il principio della trasparenza. Se non si fa nulla di tutto ciò il mar di Marmara potrebbe presto diventare un mare morto.

Questa materia viscosa aumenta settimana dopo settimana, e i pescatori del luogo sono disperati: dicono che prima questo mare ospitava orate, tonni e pesci spada, ma ormai non c’è più nulla di tutto ciò