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FOCUS
Green Deal europeo: la nuova strategia forestale dell’UE per il 2030
 

L’albero giusto al posto giusto per lo scopo giusto

 
 
 

La Commissione europea ha adottato la Nuova strategia forestale per il 2030, un’iniziativa che fa parte del Green Deal europeo e che si basa sulla ...

 
 

 

mercoledì 22 settembre 2021

 

 

La Commissione europea ha adottato la Nuova strategia forestale per il 2030, un’iniziativa che fa parte del Green Deal europeo e che si basa sulla strategia dell’UE per la biodiversità per il 2030.

Il documento è incentrato sulle potenzialità benefiche delle foreste e si pone come meta la riduzione di CO2 di almeno il 55 % nel 2030 e il conseguimento della neutralità climatica nel 2050, conformemente alla normativa sul clima. Lo slogan della strategia è: l’albero giusto al posto giusto per lo scopo giusto, facendo riferimento all’impegno europeo di piantare tre miliardi di alberi entro il 2030.

Ad oggi, il 43,5 % dei terreni dell’UE – circa 182 milioni di ettari – è costituito da foreste o da altre superfici boschive ( il 5% della superficie forestale mondiale), e i sei Stati membri con la maggiore copertura forestale – Svezia, Finlandia, Spagna, Francia, Germania e Polonia – rappresentano i due terzi delle superfici forestali europee. A livello nazionale, la copertura forestale varia considerevolmente: se la Finlandia, la Svezia e la Slovenia sono coperte per circa il 60% del territorio da foreste, questa proporzione raggiunge soltanto l’8,9% nei Paesi Bassi.

Le numerose tipologie di foreste dell’Unione rispecchiano la sua diversità geoclimatica (foreste boreali, foreste alpine di conifere, ecc.); infatti, la loro ripartizione dipende in particolar modo dal clima, dal suolo, dall’altitudine e dalla topografia. Soltanto il 4% delle foreste non è stato modificato dall’uomo, l’8% è costituito da piantagioni, mentre il resto appartiene alla categoria delle foreste «seminaturali», vale a dire modellate dall’uomo. Occorre osservare che nella maggior parte dei casi le foreste europee appartengono a proprietari privati (circa il 60% in termini di superficie, rispetto al 40% di foreste di proprietà pubblica).

Se negli ultimi decenni la superficie forestale è aumentata grazie ai processi naturali, all’imboschimento, a una gestione sostenibile e a misure di ripristino attivo, parallelamente la perdita di copertura arborea ha subito un’accelerazione e lo stato di conservazione delle foreste è ora precario, anche in quel 27 % di superficie forestale protetta che dovrebbe essere maggiormente in salute.

Le foreste europee sono, infatti, sottoposte a sollecitazioni crescenti, causate in parte da processi naturali ma anche dall’aumento dell’attività antropica e dalle pressioni da essa esercitate, tra cui la domanda di biomassa, i cambiamenti climatici, l’inquinamento atmosferico e idrico, l’espansione urbana incontrollata, la frammentazione del paesaggio e la perdita di habitat e di biodiversità.

La nuova strategia definisce linee concettuali e azioni concrete per aumentare la quantità e la qualità delle foreste nell’UE e rafforzare la loro protezione, la loro ricostituzione e la loro resilienza. Intende promuovere l’adattamento delle foreste europee alle nuove condizioni, agli eventi meteorologici estremi e alla situazione di forte incertezza causata dai cambiamenti climatici. Si tratta di una condizione preliminare affinché esse possano continuare a svolgere le loro funzioni socioeconomiche e a garantire la dinamicità delle zone rurali e la prosperità delle popolazioni che vi risiedono.

La Strategia prevede, inoltre, lo sviluppo di regimi di pagamento ai proprietari e gestori di foreste per la fornitura di servizi ecosistemici alternativi, ad es. mantenendo intatte parti delle loro foreste. La nuova Politica Agricola Comune (PAC), tra le altre, rappresenterà secondo la Commissione un’opportunità per un sostegno più mirato ai silvicoltori e allo sviluppo sostenibile delle foreste.

Si consideri che le industrie del legno rappresentano il 20 % delle imprese manifatturiere in tutta l’UE, con 3,6 milioni di posti di lavoro e un fatturato annuo di 640 miliardi di euro.

La promozione delle migliori pratiche di gestione delle foreste quanto al rispetto del clima e della biodiversità avverrà di pari passo e in sinergia con il sostegno a una bioeconomia forestale forte e sostenibile, dando la giusta attenzione anche all’ecoturismo.

La strategia ribadisce la necessità e l’impegno a proteggere rigorosamente le ultime foreste primarie e antiche rimaste nell’UE ed è accompagnata da una tabella di marcia per la messa a dimora, come anticipato, di almeno 3 miliardi di nuovi alberi nell’UE entro il 2030, nel pieno rispetto dei principi ecologici.

L’impegno a piantare tre miliardi di alberi sarà mantenuto seguendo un programma di pianificazione e di monitoraggio a lungo termine che garantisca non solo l’impianto, ma anche la crescita nel tempo e lo sviluppo rigoglioso di questi alberi in un clima in costante cambiamento. Tutti i cittadini europei avranno la possibilità di seguire e tenere traccia della messa a dimora degli alberi attraverso un sito web ed una mappa online interattiva con un contatore integrato “Map-My-Tree” sviluppato dalla Commissione Europea insieme all’Agenzia Europea dell’Ambiente. Gli impegni e le azioni proposte nella Strategia contribuiranno a raggiungere il target di riduzione delle emissioni di gas serra dell’UE del 55% al 2030 come stabilito nella legge Europea sul Clima che sarà implementata dalle misure previste dal recente Pacchetto di leggi su energia e clima della CE Fit for 55% package.

La nuova strategia definisce linee concettuali e azioni concrete per aumentare la quantità e la qualità delle foreste nell’UE e rafforzare la loro protezione, la loro ricostituzione e la loro resilienza