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FOCUS
Dare un taglio allo spreco alimentare
 

I vantaggi economici e ambientali di una maggiore attenzione al cibo

 
 
 

Sono 3,3 miliardi le tonnellate di CO2 emesse durante il ciclo di produzione del cibo che verrà sprecato. Questo fattore è responsabile di circa il ...

 
 

 

mercoledì 16 marzo 2022

 

 

Sono 3,3 miliardi le tonnellate di CO2 emesse durante il ciclo di produzione del cibo che verrà sprecato. Questo fattore è responsabile di circa il 22% delle emissioni di gas serra globali (fonte FAO). Ridurre le perdite e gli sprechi alimentari, è sia un fattore etico, ma anche un’azione incisiva nel rallentamento dei cambiamenti climatici. Secondo una stima FAO, il 14% circa del cibo prodotto nel mondo va perso, per una perdita globale 1000 miliardi di dollari all’anno. L’industria alimentare globale è la maggior responsabile delle perdite alimentari con il 17%, l’11% del cibo viene sprecato dalle persone all’interno degli ambienti domestici. Dagli ultimi dati della FAO, si evince che sono 1.6 miliardi le tonnellate di cibo che vengono gettate ogni anno.

I danni provocati dallo spreco alimentare sono molteplici:

  • Occupazione del suolo per la coltivazione di alimenti vegetali e mangimi;
  • Spreco di risorse idriche per la coltivazione, con una conseguente perdita di circa 253 m3 di acqua potabile;
  • Spreco di risorse energetiche utilizzate per la raccolta, la lavorazione, lo stoccaggio, il trasporto;
  • Spreco di fertilizzanti, antiparassitari, imballaggi;

Le cause dello spreco alimentare sono molteplici:

  • I prodotti freschi con un aspetto considerato non ottimale, in termini di forma, dimensioni e colore, spesso vengono esclusi dalla catena di approvvigionamento durante le operazioni di smistamento;
  • Spesso i commercianti al dettaglio e i consumatori scartano alimenti prossimi alla data di scadenza;
  • Importanti quantità di cibo perfettamente integro e ancora commestibile rimangono spesso inutilizzate o avanzano e vengono scartate nelle cucine domestiche e della ristorazione.

Il 12 esimo obiettivo all’interno dell’Agenda Onu 2030, è la riduzione dello spreco alimentare, attraverso l’utilizzo di modelli di consumo e di produzione sostenibili. Attualmente l’Unione Europea è impegnata in un processo di analisi e elaborazioni metodologiche di misurazione degli scarti alimentari, anche tenendo conto delle differenze tra Stato e Stato. Una volta raccolti i dati necessari mira a dimezzare gli sprechi entro il 2030, un percorso che coinvolge sia il piano d’azione per l’economia circolare che la strategia From farm to fork, per un sistema alimentare sostenibile.