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FOCUS
Auto elettriche, è boom in Italia e in Europa
 

Rimuovere gli ostacoli che ne impediscono la definitiva affermazione

 
 
 

In Italia meno trentaquattro per cento di auto a combustibile fossile e +251% di vetture elettriche immatricolate nel 2019. Un anno che, secondo i dati ...

 
 

 

mercoledì 12 gennaio 2022

 

 

In Italia meno trentaquattro per cento di auto a combustibile fossile e +251% di vetture elettriche immatricolate nel 2019. Un anno che, secondo i dati dello Smart Mobility Report 2020, ha fatto segnare un vero e proprio boom con quasi 60.000 nuove automobili “sostenibili” su strada. Fra queste più della metà sono elettriche “pure” mentre le altre ibride plug – in. Ma il discorso non cambia se anche l’Associazione dei costruttori europei parla di un balzo dell’elettrico con un +200% per una quota di mercato coperta del 10%.

La propensione, sempre maggiore, a un cambio di marcia all’insegna della sostenibilità stradale parla da sola. Purtroppo però a fronte di numeri in costante crescita, restano alcuni elementi di sistema capaci di frenare la definitiva affermazione su strada delle auto elettriche. Il primo e più rilevante, soprattutto in un periodo come l’attuale di crisi economica è quello relativo al costo delle vetture green.

I prezzi dei nuovi modelli, nonostante i costi di produzione decisamente più bassi rispetto al recente passato, continuano ad attestarsi sui 30.000 euro, più o meno. Quindi ancora troppo alti per la stragrande maggioranza di italiani alle prese con più gravosi problemi. E questo anche se, secondo la banca d’investimento UBS, entro il 2024 è probabile che avvenga una sorta di “grid parity” fra i prezzi di produzione dell’elettrificato e delle auto a combustione tradizionale.

Il secondo potenziale ostacolo, forse ancora più ostico da superare rispetto al primo, riguarda le infrastrutture di ricarica. In Italia si contano solo 10 mila infrastrutture con circa 20 mila punti di ricarica, concentrati perlopiù nel Nord e presso città metropolitane. Inoltre, la presenza di infrastrutture con potenze superiori a 100 kW è molto limitata, specialmente in autostrada. Il che significa che la maggior parte delle colonnine non permette ricariche rapide in 30 minuti, ma richiede alcune ore di attesa.

E poi, non ultimo per importanza, c’è l’aspetto che riguarda la filiera industriale automotive del nostro Paese che probabilmente non è ancora pronta alla rivoluzione del trasporto stradale. Nonostante i finanziamenti governativi in quest’ambito e un approccio culturale finalmente pronto al cambiamento targato “sostenibilità”, i dati parlano di un sistema non ancora preparato a soddisfare gli obiettivi del PNIEC: ovvero quello di arrivare a più di 6.000.000 di vetture elettriche prodotte e immatricolate su strada al 2030.

Rispetto al 2017, quando solo il 18,8% delle imprese italiane della fornitura automotive aveva investito nei motori a propulsione alternativa (idrogeno, ibrido o elettrico) la situazione è cambiata. Negli ultimi anni infatti il trend è mutato e la direzione assunta dalle grandi case automobilistiche globali, punta decisamente verso i motori sostenibili. Appoggiate da una regolamentazione europea finalizzata a promuovere l’elettrico nelle sue varie forme.

Solo per fare un esempio la Volkswagen ha recentemente dichiarato di voler investire 44 miliardi di euro in cinque anni per sviluppare i veicoli ad alimentazione non convenzionale. La conferma che il percorso, già visibile nella tendenza delle vendite in Europa, è una strada segnata. 

Una parte sempre crescente delle case automobilistiche europee e mondiali credono nell’elettrico. E investono molte risorse in un passaggio tecnologico che appare oramai necessario e non più rinviabile. Molti studi di merito, e indagini di mercato, dimostrano che solo il pensare a una strada alternativa appare oggi non possibile. Se a questo si aggiungono le previsioni di lancio di nuovi modelli elettrici e plug-in nel 2022, si capisce perché molti ritengano che questo sia l’anno della consacrazione definitiva.

Quando si parla di auto elettrica la mente corre al futuro. Macchine all’avanguardia che sfrecciano, silenziose, in città e scenari hi – tech. In realtà il sogno elettrico ha più di 150 anni! E su questo, e sul perché il sistema di alimentazione alternativa non abbia ancora “sfondato” sui mercati di tutto il mondo, ci sarebbe molto di cui parlare. 

Quando si parla di auto non convenzionali la mente corre al futuro. Ma il sogno elettrico ha più di 150 anni