pannelli solari e agricoltura
 

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FOCUS
Agro-fotovoltaico: connubio fra energia e agricoltura
 

Opportunità e sfide nell’integrazione della produzione agricola con quella elettrica

 
 
 

Il settore energetico sta attraversando profondi cambiamenti, necessari al fine di raggiungere i target climatici fissati a livello internazionale e nell’ambito del Green Deal europeo. ...

 
 

 

mercoledì 3 febbraio 2021

 

 

Il settore energetico sta attraversando profondi cambiamenti, necessari al fine di raggiungere i target climatici fissati a livello internazionale e nell’ambito del Green Deal europeo. Tale impegno verso la sostenibilità interessa anche altri settori produttivi, oggetto di pressioni sempre maggiori in ottica ambientale e sociale. Uno dei maggiori esempi è quello dell’agricoltura, la quale si sta muovendo verso una direzione più sostenibile, efficiente ed innovativa per far fronte alla crescita della popolazione mondiale e ad una richiesta di riduzione degli impatti ambientali. Le necessità comuni di questi due settori si sono intrecciate e hanno portato alla generazione di un connubio che, se progettato e implementato correttamente, potrebbe generare una situazione win-win per entrambi: l’agro-fotovoltaico (o AGV). Tale termine si riferisce all’utilizzo ibrido di terreni coltivabili per produzioni sia agricole che di energia elettrica, tramite l’istallazione di impianti fotovoltaici negli stessi.

Questa tecnica è oggetto di crescente interesse anche in Italia, essendo vista da molti come un possibile ulteriore strumento nel raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni fissati dal PNIEC (Piano nazionale per l’energia e il clima al 2030).

Qual è la situazione ad oggi in Italia?

Attualmente in Italia è possibile realizzare liberamente impianti in aeree agricole senza limitazioni o regolamentazioni specifiche. Tuttavia, impianti fotovoltaici realizzati a terra in aree agricole non possono rientrare in aste e in meccanismi di incentivazione statale secondo quanto sancito dalla Legge n. 27 del 2012. Una lieve modifica è stata apportata in seguito dell’approvazione del DL 120/2020 Semplificazioni. Ora è infatti possibile ottenere incentivi statali per la realizzazione di impianti fotovoltaici a terra su discariche chiuse e ripristinate e cave esaurite, anche se la destinazione originaria di tali aree sia agricola. Nonostante un’apertura limitata in questi casi particolari, la linea generale rimane quella di non prevedere incentivi per il fotovoltaico a terra, al fine di favorire l’utilizzo di altri terreni non fertili per la produzione di elettricità.

Non ci sono limitazioni invece per quanto riguarda impianti su serre, barriere acustiche, pergole, pensiline e tettoie, aprendo la possibilità ad integrazioni virtuose tra produzione agricola ed elettrica attraverso colture e tecnologie che si ottimizzino vicendevolmente. Un esempio possono essere i moduli bifacciali, i sostegni verticali per pannelli o le semi-serre per ombreggiare i raccolti e mantenere l’umidità costante.

In questo contesto si inserisce il report di SolarPower Europe sull’agro-fotovoltaico pubblicato nel Settembre del 2020, portando interessanti punti di riflessione. Il principio alla base dell’agro-fotovoltaico evidenziato nel report è semplice: la combinazione intelligente e pienamente integrata di infrastrutture agricole con un impianto fotovoltaico. Questa combinazione sblocca una varietà di applicazioni dirompenti che sfruttano le sinergie tra solare e agricoltura. L’AGV consentirebbe al fotovoltaico di essere combinato con specifiche attività rurali e agricole, fornendo soluzioni innovative ai bisogni degli agricoltori e delle comunità rurali guidando gli investimenti e creando posti di lavoro. Tale concezione va quindi oltre la semplice apposizione di pannelli fotovoltaici su terreni agricoli abbandonati, puntando invece sull’applicazione a terreni agricoli in utilizzo con l’obiettivo della loro valorizzazione.

Secondo il report, se solo il fotovoltaico agricolo fosse installato sull’1% del suolo arabile europeo, la capacità tecnica ricavabile raggiungerebbe i 700 GW. Nonostante questa pratica sia ad oggi più sviluppata in alcuni Stati Membri, come la Francia, vi sono significativi spazi di miglioramento che potrebbero rendere l’Europa leader globale in questo segmento di mercato in rapida crescita.

Un ulteriore punto da non sottovalutare, proposto dal report, è che l’agro-fotovoltaico potrebbe aumentare la resilienza dell’agricoltura al cambiamento climatico. Ad oggi l’agricoltura è particolarmente vulnerabile ai cambiamenti climatici e lo sarà sempre di più. Questa concezione mette il settore al centro sia del problema che della soluzione. Applicazioni agro-fotovoltaiche correttamente disegnate potrebbero mitigare il crescente stress sul settore. Per esempio, ombreggiando i raccolti dalle alte temperature e proteggendo le colture da eventi meteorologici estremi o da parassiti. Il report si conclude con un appello all’Unione Europea e agli Stati Membri ad aumentare lo sviluppo nelle aree rurali perseguendo contemporaneamente gli obiettivi climatici e di produzione di elettricità da rinnovabili attraverso schemi di supporto per gli impianti agro-fotovoltaici come aste e incentivi.  

L’AGV consentirebbe al fotovoltaico di essere combinato con specifiche attività rurali e agricole, fornendo soluzioni innovative ai bisogni degli agricoltori e delle comunità rurali guidando gli investimenti e creando posti di lavoro