< back

AMBIENTE E ENERGIA
Western Green Energy Hub, in Australia si produrranno 50 GW di rinnovabili
 

100 miliardi di dollari per divenire il più grande impianto di rinnovabili mai costruito al mondo

 
 
 

Cinquanta GW di capacità installata, dei quali 30 arriverebbero dall’energia eolica e 20 da quella solare, con una estensione sulla terraferma, di 15mila km2, che ...

 
 

 

lunedì 19 luglio 2021

 

 

Cinquanta GW di capacità installata, dei quali 30 arriverebbero dall’energia eolica e 20 da quella solare, con una estensione sulla terraferma, di 15mila km2, che per avere un’idea corrisponde all’intera Calabria o a metà del Belgio, e una parte offshore pensata invece per esportare, via mare, i combustibili sostenibili prodotti nel mega hub australiano. Parliamo nello specifico di:

  • 3,5 milioni di tonnellate di idrogeno verde;
  • 20 milioni di ammoniaca verde.

L’infrastruttura monstre, denominata Western Green Energy Hub prevede un investimento di circa 100 miliardi di dollari e promette di divenire il più grande impianto di rinnovabili mai costruito al mondo. Per avere un’idea della portata “energetica” dell’iniziativa, basti pensare che tutte le centrali a carbone del continente hanno una capacità installata complessiva di 23 GW, quindi meno della metà di quella prevista nel WGEH.

I tempi di realizzazione del mega impianto, ovviamente, non sono comunque brevi. La cordata di investitori che segue la realizzazione del progetto, composta tra l’altro da InterContinental Energy, CWP Global e Mirning Green Energy Limited parla, a questo proposito, del 2030 come data ipotizzabile per la conclusione dei lavori.

Gli esperti che sono al lavoro per la costruzione del mega impianto parlano però di previsioni ottimistiche che non mettono in conto, sia le difficoltà operative che un progetto di tali proporzioni comporta, sia quelle politiche e burocratiche. Solo la scorsa settimana, il Ministro dell’Ambiente australiano ha bocciato un mega progetto molto simile, ma di poco più di 20 GW di capacità installata da eolico e solare.

Il motivo? L’impatto ambientale che l’”impianto gemello” avrebbe avuto sull’ecosistema dell’area. La scelta ha creato polemiche fra i fautori dell’iniziativa, che oltre a essere certi dell’importanza strategica del WGEH nell’ottica della transizione energetica, hanno bollato la decisione come una mossa per proteggere l’industria del carbone e coccolare i grandi elettori della maggioranza di governo.

Non tutti la pensano così se è vero che il Ministro dell’Idrogeno australiano, Alannah MacTiernan, ha dichiarato che la proposta è “davvero massiccia” e ha affermato che lo Stato è orientato a divenire un importante contributore alla decarbonizzazione globale.