SOCIETÀ
Una perla tra le Alpi italiane
Chamois tra mobilità dolce, economia circolare e bio-edilizia
Neache il Covid è riuscito a scalfire la quiete di questo piccolo comune che dall’inizio pandemia non ha riscontrato alcun contagio. Suona incredibile ma forse ...
martedì 9 marzo 2021
Neache il Covid è riuscito a scalfire la quiete di questo piccolo comune che dall’inizio pandemia non ha riscontrato alcun contagio. Suona incredibile ma forse non lo è se si considera il caratteristico e, in questo caso, salvifico isolamento in cui è immerso Chamois, collegato ai vicini borghi montani da una funivia o attraverso percorsi mozzafiato percorribili soltanto a piedi o in bicicletta.
Il paese, infatti, dal 2006 fa parte delle “Alpine Pearls”, raggruppamento di 23 località dell’arco alpino, caratterizzate dall’uso esclusivo della mobilità dolce.
Chamois si trova in Valle d’Aosta, a 1815 mt, all’ombra del Cervino ed è l’unico comune italiano senza automobili sin dal 1955, anno del referendum che sancì questa svolta green. Una scelta che sembrava andare contro corrente rispetto a un concetto di turismo dominante e che oggi incarna l’optimum del turismo eco-sostenibile.
L’atmosfera che si respira è fuori dal tempo ma in fatto di sostenibilità il comune lavora sul presente e guarda al futuro. Il sindaco Mario Pucci ci spiega che “ la specificità di territorio senza auto ha consolidato in noi la convinzione di essere “attori” per le tematiche ambientali. Recentemente il Consiglio Comunale ha approvato un accordo quadro con il Politecnico di Torino per istruire e lanciare la campagna per l’istituzione di una Comunità Energetica insieme al vicino comune di La Magdeleine ed è stato riscontrato anche l’interesse di alcune località delle Alpine Perls di Austria e Svizzera.”La creazione di una Comunità Energetica renderebbe i comuni indipendenti dal punto di vista energetico con ulteriori vantaggi ambientali, economici e sociali.
Risparmio energetico quindi ma anche economia circolare e bio-edilizia, i fiori all’occhiello di Chamois. Recente è la campagna Plastic free, condotta sul territorio con successo da parte dell’amministrazione comunale.
Nell’ambito della bio-edilizia, invece, esempio virtuoso sul territorio è la casa “passiva” progettata dall’architetto Tiziana Monterisi. L’edificio privo di impianti di riscaldamento tradizionali, è realizzato in legno e paglia di riso (ottenuta dagli scarti del riso) e integra sostenibilità, efficienza energetica e domotica.
“La casa passiva costruita a La Ville, frazione di Chamois, – spiega Pucci – è stata oggetto di studio e incontri tra studenti e docenti di prestigiose università come il Politecnico di Torino e l’Università del Maryland e per il prossimo futuro sono in cantiere progetti per la realizzazione di due nuove costruzioni di bio-edilizia semi-passiva”.
La transizione verso modi di produzione e consumo più sostenibili è una delle grandi sfide della contemporaneità e in questo piccolo comune, perso tra gli scenari più spettacolari d’Italia, sembra essere già realtà.
Risparmio energetico quindi ma anche economia circolare e bio-edilizia, i fiori all’occhiello di Chamois