< back

BIZZARRE ENERGIE
Un esercito di coccinelle salverà i pini romani
 

Dalla moda alla musica soluzioni green

 
 
 

“Coccinella libera tutti” è un progetto nato da un insieme di cittadini della capitale per risolvere in modo naturale il problema dei pini aggrediti da ...

 
 

 

martedì 28 settembre 2021

 

 

Coccinella libera tutti” è un progetto nato da un insieme di cittadini della capitale per risolvere in modo naturale il problema dei pini aggrediti da parassiti, come il Toumeyella Parvicornis Cockerell, attraverso la liberazione di 600 mila coccinelle che cureranno 600 alberi malati. Gli ideatori del progetto hanno lanciato una raccolta fondi per l’acquisto dei coleotteri ghiotti di parassiti, l’obiettivo è raggiungere la somma di 4000 euro. Una soluzione naturale ed economica, infatti una cura degli alberi attraverso sostanze chimiche avrebbe un costo di circa 30.000 euro.

Dai rifiuti nascono melodie e strumenti musicali

Maurizio Capone, il fondatore della band Capone & BungtBangt, crea strumenti musicali e compone melodie utilizzando rifiuti e oggetti di recupero. Così vecchie scope prendono le sembianze di chitarre, vecchi tubi di plastica quelle di strumenti a fiato, una nuova melodia all’insegna dall’economia circolare.

Con Tiny Dot i rifiuti stanno a zero!

Macchina per cucire, cotone biologico certificato, materiale plastico adatto al contatto con i cibi, questi sono gli ingredienti principali di Tiny Dot. Sul sito www.tinydot.it si possono acquistare: sacchetti per conservare il cibo, porta merende, porta posate e dischetti struccanti, tutti rigorosamente lavabili e in cotone biologico.

MeDeA  la moda è calda e anallergica

MeDeA è un’azienda italiana che confeziona abiti in pregiata lana d’alpaca. La filiera produttiva è collocata in Bolivia e inizia con una tosa manuale, priva di sofferenza per l’animale. I colori della lana provengono dalla lavorazione delle erbe che crescono sull’Altipiano tra il Lago Titikaka e La Paz, e tutto il processo produttivo è privo di agenti chimici. Inoltre la sua fondatrice, Emanuela Venturi, è supportata da tessitori locali che trasformano con antiche pratiche la pregiata alpaca in capi d’abbigliamento sostenibili e anallergici.