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AMBIENTE E ENERGIA
Transizione energetica, la corsa a ostacoli
 

L'importanza della tecnologia per raggiungere gli obiettivi europei

 
 
 

La transizione energetica è un concetto che va oltre la stretta attualità e riguarda tutta la storia dell’uomo, nella quale le nuove scoperte susseguitesi e ...

 
 

 

lunedì 24 agosto 2020

 

 

La transizione energetica è un concetto che va oltre la stretta attualità e riguarda tutta la storia dell’uomo, nella quale le nuove scoperte susseguitesi e le esigenze sempre più complesse maturate dalla popolazione della Terra, hanno portato a un avvicendarsi di sistemi energetici e quindi anche ad una commistione tra gli stessi (esempio tipico il passaggio tra il carbone e il petrolio, ma se ne potrebbero fare moltissimi).

Ai giorni nostri la transizione energetica riguarda il passaggio dall’utilizzo di fonti energetiche non rinnovabili a fonti rinnovabili, con l’aggiunta di concetti fondamentali come risparmio energetico e sviluppo sostenibile. Le fonti rinnovabili principali sono quella idrica, eolica, solare, biomassa, geotermica e maremotrice e il loro sviluppo è molto legato alla crescita delle tecnologie di settore. Già, le tecnologie: a sorprendere non poco è che spesso queste contribuiscano a preservare strategie e modelli di business tradizionali nel settore dei combustibili fossili. Pensiamo ala fratturazione idraulica o fracking, che in geotecnica è lo sfruttamento della pressione di un fluido, in genere acqua, per creare e poi propagare una frattura in uno strato roccioso del sottosuolo, e tra i vari aspetti questa tecnica può essere molto utile per ottimizzare l’estrazione del petrolio, l’oro nero che ancora non conosce una vera e propria flessione. Ma come già accennato le nuove tecnologie possono benissimo anche essere di aiuto in questa transizione: esistono numerose innovazioni, magari di minor impatto del fracking, ma che sommate tra di loro stanno comunque trasformando il loro modo di ricercare, produrre, trasportare e consumare energia.

Pensiamo al caricabatterie solare, in grado di immagazzinare oltre dieci ore di elettricità, o la diffusione di batterie per auto elettriche  o di batterie su scala industriale che riducono il problema dell’intermittenza nella produzione di energia solare ed eolica. In assoluto il trend verso una graduale sostituzione dei combustibili fossili con fonti di energia rinnovabile è chiaro. Il rischio però è che il cambiamento sia troppo modesto e tardivo, poiché gli effetti temibili della CO2 sono ancora in parte sottovalutati dalla politica e dalla cittadinanza.

L’Italia è un Paese che ha raggiunto già importanti risultati nell’efficienza energetica e nelle rinnovabili: l’intensità energetica del nostro Paese è inferiore del 18% rispetto alla media degli Stati Europei. Si può però migliorare ancora molto: si ravvisano ostacoli strutturali nel settore finanziario e poche iniziative legislative a supporto delle regioni più ambiziose in materia. Comunque siamo stati i primi ad adottare misure in materia di efficienza energetica e dispiegamento di sistemi di energia rinnovabile, che hanno aiutato il Paese a raggiungere gli obiettivi energetici dell’UE per il 2020 in anticipo. Nell’ambito della Strategia Energetica Nazionale ci sono molti obiettivi ambiziosi che ci consentiranno presumibilmente di rafforzare la nostra già autorevole posizione nel settore, a livello mondiale.