installazione Ayse Erkmen
 

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CULTURA
Sostenibilità ambientale e arte contemporanea
 

Riflessioni visive sui tempi che corrono

 
 
 

Sostenibilità ambientale, gestione razionale delle risorse naturali, abbattimento delle emissioni di CO2. Questi temi nell’ultimo decennio hanno assunto un’importanza globale travalicando i confini della politica ...

 
 

 

lunedì 27 luglio 2020

 

 

Sostenibilità ambientale, gestione razionale delle risorse naturali, abbattimento delle emissioni di CO2. Questi temi nell’ultimo decennio hanno assunto un’importanza globale travalicando i confini della politica e dei movimenti ambientalisti per diventare materia di discussione condivisa. Negli ultimi anni anche l’arte contemporanea, cartina al tornasole di questioni sociali più o meno controverse, si confronta sempre più spesso con il tema della sostenibilità creando nuovi spazi di riflessione.

L’artista Christian Holstad, all’ultima biennale di Venezia, parla dell’inquinamento di mari e oceani . Nel 2018, a San Benedetto del Tronto, dodici pescherecci in una giornata di lavoro hanno raccolto dal mare 385 kg di rifiuti, secondo i dati forniti dal progetto Clean Sea Life. Da questi dati è nata l’installazione Consider yourself as a guest”: una gigantesca cornucopia di rifiuti plastici. Tradizionalmente simbolo di ricchezza e prosperità, qui, la cornucopia rappresenta il paradosso dell’eccesso umano e un invito a ragionare sui nostri doveri e responsabilità nei confronti dell’ambiente.

Nel 2011, l’artista turca Ayse Erkmen pone l’accento sulla gestione delle risorse idriche. Con l’installazione “Plan Btrasforma un’area dell’Arsenale in un impianto per il trattamento e la purificazione delle acque prelevate dal canale e successivamente restituite potabili. Ogni parte del macchinario è visibile e collegata agli altri componenti con l’ausilio di lunghe strutture tubolari. La meccanica dell’impianto, così messa a nudo, occupa lo spazio e interagisce con lo spettatore, in un ipotetico dialogo che ha come punto di arrivo e di partenza l’acqua come risorsa da preservare, attraverso una gestione razionale e sostenibile.

Nel 2013, per il padiglione delle Maldive, Stefano Cagol, pone l’accento sul cambiamento climatico e in particolare sul rischio per Venezia, così come per l’atollo delle Maldive, di venire sommersi dalle acque a causa dello scioglimento dei ghiacci. Nellinstallazione “The Ice Monolith, l’artista posiziona un blocco di ghiaccio di 1.400 kg in Riva Ca’ di Dio, sotto gli occhi dei tantissimi turisti. Il ghiaccio si è sciolto progressivamente nell’arco di 3 giorni: la velocità a cui si sciolgono i ghiacciai.

Stefano Cagol The Ice Monolith

Romuald Hazoum, artista del Benin, crea opere d’arte a partire da materiali di scarto per restituire all’Occidente ciò che gli appartiene: tonnellate di rifiuti che invadono l’Africa ogni giorno. Colpisce l’eleganza di queste opere, composte di bidoni di benzina da 50 litri o recipienti di detergente abbandonati. Particolarmente significative le maschere, nell’immaginario occidentale uno dei simboli dell’Africa tribale. Qui, simbolo dell’immagine stereotipata di un intero continente e l’esportazione dell’inquinamento e della povertà.

L’arte è terreno privilegiato di riflessione circa i rapporti tra individuo, società e natura; mettendo in evidenza i limiti della nostra visione antropocentrica, l’arte apre a riflessioni sul senso profondo dell’agire umano e impone un richiamo alle responsabilità di ognuno di noi nei confronti del pianeta.

Mettendo in evidenza i limiti della nostra visione antropocentrica, l’arte

apre a riflessioni sul senso profondo dell’agire umano