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SOCIETÀ
Investimenti sostenibili per contrastare il declino dei mari
 

Si è svolta a Lisbona la seconda Conferenza delle Nazioni Unite sull'oceano

 
 
 

Dal 27 giugno al 1° luglio 2022, si è svolta a Lisbona la seconda Conferenza delle Nazioni Unite sull’Oceano. La prima Conferenza si è tenuta nel giugno ...

 
 

 

giovedì 21 luglio 2022

 

 

Dal 27 giugno al 1° luglio 2022, si è svolta a Lisbona la seconda Conferenza delle Nazioni Unite sull’Oceano. La prima Conferenza si è tenuta nel giugno 2017 e ha rappresentato un punto di svolta per invertire il declino delle sorti dell’oceano, puntando a un maggiore coinvolgimento della società, delle aziende private, dei responsabili politici e delle parti interessate in generale. 

Oggi, molti dei problemi radicati nella nostra società sono stati messi a nudo dalla pandemia COVID-19, confermando l’importanza di intraprendere trasformazioni strutturali globali. L’obiettivo della Conferenza è stato quello di mobilitare la comunità internazionale a impegnarsi nel trovare soluzioni comuni sostenibili per la conservazione, la protezione e l’uso responsabile delle risorse marine, secondo l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG) 14 dell’Agenda 2030.

Gli ecosistemi marini, la biodiversità delle specie di flora e fauna, sono vitali per la Terra. Oggi, purtroppo, circa il 40% degli ecosistemi marini è stato danneggiato dalle azioni antropiche. Gli scienziati hanno iniziato a sollevare le prime preoccupazioni sulla salute dell’ambiente e dell’oceano già negli anni ’70, ma solo di recente questi temi hanno assunto una rilevanza adeguata dal punto di vista politico e mediatico.

Durante l’evento, il Segretario Generale dell’ONU, Antonio Guterres ha parlato di “emergenza oceanica”: gli oceani sono responsabili del 50% dell’ossigeno presente nel Pianeta, che coprono per il 70%, fornendo nutrienti essenziali e mitigando gli effetti dei cambiamenti climatici. Secondo Guterres, senza azioni decise, la plastica in mare supererà il numero dei pesci entro il 2050. 

Dalla Conferenza è emersa l’importanza di attuare investimenti sostenibili nello sfruttamento delle risorse degli oceani. “Ciò potrebbe aiutare l’oceano a produrre fino a sei volte più cibo e generare 40 volte più energia rinnovabile di quanto non faccia attualmente”, ha affermato Guterres. Il Segretario ha inoltre sottolineato l’importanza di replicare le strategie, che hanno funzionato in passato, per salvaguardare aree oceaniche circoscritte e riadattarle per salvaguardare tutti gli oceani.

Al centro della Conferenza anche il tema della protezione delle persone le cui vite e mezzi di sussistenza dipendono dagli oceani. Poiché il 40% della popolazione mondiale vive sulle coste, sarà importante affrontare il cambiamento climatico investendo in infrastrutture costiere resilienti. Infine, Guterres ha evidenziato la necessità di maggiori investimenti in scienza ed innovazione per spingerci in quello che ha definito un “nuovo capitolo dell’azione oceanica globale”.

Alla fine della Conferenza è stato redatto un documento dal titolo “Our ocean, our future, our responsibility” in cui si afferma la necessità, tra le altre cose, di trovare finanziamenti a supporto della trasformazione verso un’economia blu sostenibile e di aumentare le soluzioni basate sulla natura, sostenendo la resilienza, il ripristino e la conservazione degli ecosistemi costieri.

Secondo Guterres, senza azioni decise, la plastica in mare supererà il numero dei pesci entro il 2050.