AMBIENTE E ENERGIA
Ritorno al futuro
Un decennio per riappropriarci del nostro pianeta
Dopo averlo inviato alla Commissione Europea, il Ministero dello Sviluppo Economico ha reso pubblico lo scorso 21 gennaio il testo definitivo del PNIEC (Piano Nazionale ...
lunedì 24 agosto 2020
Dopo averlo inviato alla Commissione Europea, il Ministero dello Sviluppo Economico ha reso pubblico lo scorso 21 gennaio il testo definitivo del PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima). Le circa 300 pagine del testo trasmesse alla CE presentano delle significative differenze rispetto alla bozza inviata a gennaio 2019, poiché sono state recepite le raccomandazioni della Commissione, le osservazioni delle Regioni, i risultati della consultazione pubblica e le novità normative intervenute nel corso del 2019, afferenti in primis a quanto disposto dal Decreto Legge “Clima” e dal Green New Deal, come recepito dalla legge di bilancio 2020.
Il Green New Deal italiano, sulla scia del Green Deal europeo, rispecchia la manifesta volontà del Governo di promuovere un’Italia sempre più verde, intervenendo su vari ambiti quali la rigenerazione urbana, la riconversione energetica con un più marcato ricorso alle rinnovabili e la protezione della biodiversità e dell’ecosistema marino. Tutte azioni che intendono contrastare i perduranti cambiamenti climatici, al fine di abbattere i gas serra. Nel PNIEC vengono fissati gli obiettivi nazionali al 2030 su decarbonizzazione ed efficienza energetica, senza tralasciare altre dimensioni strategiche quali sicurezza energetica, interconnessioni, mercato interno dell’energia, ricerca, innovazione e competitività, delineando per ogni singola dimensione le politiche e le misure idonee al raggiungimento degli obiettivi stabiliti.
I target sull’efficienza energetica e sulle emissioni di gas serra sono rimasti gli stessi. Per quanto riguarda l’obiettivo sulle rinnovabili, esse dovranno contribuire per il 30% al soddisfacimento dei consumi finali lordi di energia entro il 2030. La quota delle rinnovabili nel settore elettrico si attesta al 55%, quella nel settore termico al 33,9% (con uno 0,9% in più rispetto alla bozza) e quella nel settore trasporti al 22% (+0,4%).
Per quanto riguarda la mobilità elettrica, rispetto alla prima bozza di Piano, sono state riviste al rialzo le proiezioni di diffusione dei veicoli elettrici puri, con riduzione degli ibridi plug-in e una più efficace descrizione delle misure di sostegno, in particolare per le infrastrutture di ricarica. Si prevede un aumento progressivo di nuove immatricolazioni, con una diffusione complessiva di circa 6 milioni di veicoli ad alimentazione elettrica al 2030, di cui circa 4 milioni di veicoli elettrici puri (BEV).
In merito ai target sull’efficienza energetica, il PNIEC prevede una riduzione dei consumi al 2030 del 43% dell’energia primaria e del 39,7% dell’energia finale rispetto allo scenario di riferimento PRIMES 2007.
In merito alla riduzione dei gas serra, va ricordato che a livello europeo, la riduzione al 2030 rispetto al 1990 è stata fissata al -40%, ripartita tra i settori ETS (-43%) e non ETS (-30%). Nel PNIEC si fissa un target di riduzione 2030 del 33% per tutti i settori che non rientrano nell’ETS comunitario, ossia trasporti (esclusa l’aviazione), residenziale, terziario, industria non energivora, agricoltura e rifiuti.
Infine, in merito al phase out del carbone da realizzare entro il 2025, è necessario un approccio prudenziale, poichè saranno decisive le realizzazioni degli impianti sostitutivi e le necessarie infrastrutture, con un‘importante accelerazione del contributo di gas e rinnovabili, ossia il mix precipuo della futura transizione energetica pulita.