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CULTURA
L’art star Olafur Eliasson in difesa delle nevi perenni
 

Si trova sul Monte Grawand, in Alto Adige, l'opera d'arte pubblica permanente che l'artista danese ha ideato per sensibilizzare sulle conseguenze del cambiamento climatico

 
 
 

Parte dagli oltre 3000 metri della vetta di Giogo Alto, vasto ghiacciaio della Val Senales, all’estremo confine con l’Austria, il grido di allarme in difesa ...

 
 

 

giovedì 4 febbraio 2021

 

 

Parte dagli oltre 3000 metri della vetta di Giogo Alto, vasto ghiacciaio della Val Senales, all’estremo confine con l’Austria, il grido di allarme in difesa delle nevi perenni di una delle più importanti stelle dell’arte contemporanea, Olafur Eliasson, artista danese nato a Copenaghen nel 1967 da una famiglia islandese.

La sua nuova opera permanente, intitolata “Our glacial perspective” e inaugurata sul finire dello scorso anno, si articola su un sentiero che attraversa per 410 metri il Grawand (3251 m), lungo la cresta scolpita nei detriti del ghiacciaio. Il percorso è scandito da nove porte distanziate ad intervalli calibrati proporzionalmente alla durata delle ere glaciali della terra e rappresenta la profonda linea temporale del nostro pianeta, incisa nel ghiaccio e nell’ambiente.

Al termine del suggestivo percorso, si apre un padiglione costituito da più anelli di acciaio e vetro che racchiudono una piattaforma circolare protesa oltre l’orlo del Monte Grawand.

Posizionandosi in piedi sulla piattaforma, si può utilizzare il padiglione come uno strumento astronomico, puntando lo sguardo sugli anelli circostanti, che seguono il percorso apparente del sole nel cielo in un dato giorno. 

Gli anelli dividono l’anno in intervalli di tempo uguali; l’anello superiore segue il percorso del sole nel solstizio d’estate, quello centrale segue l’equinozio mentre l’ultimo anello segue il solstizio d’inverno. Ogni anello è a sua volta suddiviso in lastre di vetro rettangolari che coprono un arco di 15 minuti del movimento del sole attraverso il cielo, consentendo allo spettatore di determinare l’ora del giorno in base alla posizione del sole. All’esterno del padiglione, due anelli paralleli in acciaio incorniciano la linea dell’orizzonte, mentre i semianelli posti a sostegno della struttura indicano gli assi nord-sud ed est-ovest.

La magnifica installazione, con la sua monumentale presenza, cerca di porre attenzione sui grandi cambiamenti climatici in atto, attraverso l’esempio concreto di quanto sta avvenendo direttamente sul ghiacciaio Hochjochferner; l’opera è stata commissionata dalla Fondazione “TalkingWater”, una piattaforma di riflessione e interscambio sul tema dell’acqua, fondata da Ui Phoenix von Kerbl e Horst M. Rechelbacher, e che ha sede proprio nel luogo dove è installata l’opera.  

“Sono davvero entusiasta di aver avuto l’opportunità di creare Our glacial perspectives – il commento entusiasta di Eliasson – , soprattutto per il Monte Grawand e il ghiacciaio Hochjochferner. L’opera d’arte funge da lente d’ingrandimento per l’esperienza molto particolare del tempo e dello spazio che questo luogo offre: vasto e sconfinato da un lato, locale e specifico dall’altro. È un dispositivo ottico che ci invita a impegnarci, dalla nostra posizione di carne ed ossa, su prospettive planetarie e glaciali”.

Un dispositivo ottico che ci invita a impegnarci, dalla nostra posizione di carne ed ossa, su prospettive planetarie e glaciali