Treedom è una piattaforma web nata del 2010 a Firenze, attiva nella riforestazione di diversi paesi del mondo e conta ad oggi più di 1.000.000 di alberi piantati in Africa, America Latina, Asia e Italia e circa 470.000.000 Kg di CO2 assorbita.

Con un semplice click, quindi, è possibile l’acquisto e “l’adozione” di alberi che saranno poi piantati in diversi paesi del mondo e coltivati dalle rispettive comunità locali che vi vivono. L’esistenza e la salute dell’albero piantato è monitorabile dal sito nell’arco della sua intera vita.

Un ottimo connubio tra sostenibilità ambientale dei paesi più sviluppati e sostegno alle economie locali di paesi meno fortunati. Oltre alla fornitura dell’albero, Treedom si occupa, infatti, anche della formazione dei coltivatori (oggi circa 100.000 persone) garantendo loro il supporto tecnico necessario per la cura del verde. 

Un circolo virtuoso che ha incontrato l’ammirazione e il sostegno di Banca Generali che, attraverso un fondo per progetti di innovazione, ha annunciato l’ingresso in Treedom partecipando come lead investor nell’operazione di aumento di capitale dell’innovativa società fiorentina.

In particolare, il fondo coprirà una quota pari a 3 milioni di euro dell’aumento di capitale da 8 milioni di euro di Treedom.

Complice anche l’impulso all’e-commerce impresso dalla pandemia (durante il primo lockdown la crescita è stata di un +30% di alberi piantati al giorno) la piattaforma ha riscontrato un aumento significativo di accessi negli ultimi tempi e la sua mission “Let’s green the planet “ sembra sia stata fatta propria da numerose persone in giro per il mondo.

Non solo privati cittadini ma sempre di più sono anche i marchi famosi che – nell’ottica di una sostenibilità aziendale – hanno partecipato all’acquisto di alberi come, a esempio, Intimissimi o Nike.

Un business model che contribuisce al raggiungimento di 10 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Per questo Treedom dal 2014 è entrata a far parte delle Certified B Corporations, il network di imprese che si contraddistinguono per elevate performance ambientali e sociali.

Un modello sicuramente di successo, basti considerare che la società ha chiuso l’anno con un fatturato a 9,3 milioni di euro mentre era di 4,2 nel 2019.

Un ottimo connubio tra sostenibilità ambientale dei paesi più sviluppati e sostegno alle economie locali di paesi meno fortunati