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AMBIENTE E ENERGIA
L’energia rinnovabile oltre la crisi
 

La corsa della green energy e la transizione energetica alle porte

 
 
 

La recessione ha colpito quasi tutti i settori economici in Italia ma il calo record dei consumi di energia (-22%) nel secondo trimestre del 2020 ...

 
 

 

mercoledì 3 febbraio 2021

 

 

La recessione ha colpito quasi tutti i settori economici in Italia ma il calo record dei consumi di energia (-22%) nel secondo trimestre del 2020 parla da solo. Il picco negativo (-30%) era atteso ed è stato raggiunto in coincidenza con il lockdown di marzo-aprile scorsi, mentre su base semestrale la riduzione è stata del 14% rispetto alla prima metà dell’anno.

I dati sono dell’”Analisi trimestrale del sistema energetico italiano” dell’ENEA.

L’impatto sulla domanda energetica generato dalla crisi rende la “storica” convenienza delle fonti fossili meno evidente mentre si fa più tangibile quella delle rinnovabili. Il contesto energetico è quindi instabile sotto molti punti di vista, ma sfidante nell’ottica della transizione green. Lo shock socio-economico ha modificato le nostre abitudini e causato, dal punto di vista energetico, a esempio, la riduzione della mobilità e delle principali attività economico – produttive.

L’emergenza sanitaria ha quindi causato il calo dei principali parametri economici a livello continentale con la Commissione Europea che ha registrato il crollo del PIL nell’area euro (-7,4%) nel 2020 con un potenziale rimbalzo nel 2021 (+6,1%). E con il FMI che stima nel -10,6% (8,8% secondo l’ISTAT) la caduta del prodotto interno lordo italiano. Il peggiore fra i Paesi G7.

La crisi economica ha aperto però un’autostrada per il rilancio della transizione energetica. Le energie rinnovabili durante questi mesi hanno infatti avuto un trend opposto, dimostrando la propria resilienza, e sono state le uniche fonti energetiche che hanno continuato a crescere in netto contrasto con petrolio, gas e carbone.

E hanno coperto per la prima volta il 50% della domanda in Italia.

Lo scenario europeo non è diverso e i dati presentati da Solar Power Europe lo dimostrano. La crescita a livello continentale è da record (+11%) e la domanda di elettricità è stata soddisfatta per il 40% da fonti rinnovabili. La tendenza però sembra valicare i confini continentali.
IEA, nel Renewables 2020, conferma l’andamento anche a livello globale con Cina e Stati Uniti, per la prima volta, in cima alla classifica dei green investments. L’Europa però segue a ruota e vanta un potenziale rimbalzo (+2,4%) al 2023.
La crescita più sostenuta dal 2015.

L’accelerazione verso la transizione verde e la green economy è confermata da IHS che prevede, a livello globale, una crescita dell’8,5% con una spesa annuale costante, pari a 255 miliardi di dollari da qui al 2025. IHS stima un totale di 1,3 trilioni di dollari di investimenti per il periodo 2021-2025, con un aumento del 9% rispetto al precedente quinquennio.

Lo sviluppo delle tecnologie, il digitale che abilita nuovi processi produttivi e induce nuovi modelli di consumo, e il continuo calo dei costi di realizzazione degli impianti, sono fattori strategici che spingono nella stessa direzione. Sono in molti a pensare alla progressiva impennata (+45%) della potenza cumulativa installata nel periodo 2021-2025.

Gli esperti del settore sostengono che il surriscaldamento atmosferico sia la controparte negativa della crescita. Il premio Nobel Joseph Stiglitz e Nicholas Stern sostengono però che se lo sviluppo globale sarà votato a un’economia più rispettosa dell’ambiente, il COVID-19 potrebbe rappresentare il volano per un rimbalzo sostenibile dell’economia internazionale.

La crisi economica ha aperto però un’autostrada per il rilancio della transizione energetica