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AMBIENTE E ENERGIA
La deforestazione tropicale accelera l’aumento di CO2
 

L'agricoltura intensiva è tra le cause principali

 
 
 

Recenti studi provano che le emissioni di carbonio dovute all’abbattimento delle foreste tropicali sono raddoppiate in soli due decenni e continuano ad aumentare. La totalità ...

 
 

 

lunedì 7 marzo 2022

 

 

Recenti studi provano che le emissioni di carbonio dovute all’abbattimento delle foreste tropicali sono raddoppiate in soli due decenni e continuano ad aumentare.

La totalità delle foreste mondiali costituiscono un serbatoio enorme di carbonio. Si stima infatti che esse trattengano circa 861 gigatonnellate di carbonio, l’equivalente di un secolo di emissioni di CO2 secondo il tasso attuale.

La perdita della copertura boschiva contribuisce molto alle emissioni di CO2 a livello globale perché, durante la crescita, gli alberi catturano e sequestrano l’anidride carbonica presente nell’atmosfera. Quando gli alberi vengono consumati dagli incendi o vengono eliminati e bruciati per fare spazio ai pascoli, l’anidride carbonica che ha impiegato anni a essere assorbita viene immessa nuovamente nell’atmosfera in maniera quasi istantanea.

Dal 2000, il mondo ha perso circa il 10% della sua copertura arborea e ciò è stata una delle principali cause del surriscaldamento terrestre.

Uno studio pubblicato recentemente su Nature Sustainability prova che il rilascio di carbonio dovuta alla deforestazione tropicale, negli ultimi due decenni, è raddoppiato e continua ad aumentare, soprattutto a causa dall’espansione dei terreni agricoli

Purtroppo questi risultati smentiscono le valutazioni precedenti, come il Global Carbon Budget 2021, che aveva registrato una leggera inflessione nel rilascio di carbonio a seguito delle deforestazioni.

Utilizzando dati satellitari ad alta risoluzione i ricercatori hanno scoperto che la Repubblica Democratica del Congo, l’Indonesia e il Brasile hanno registrato la più grande accelerazione nella deforestazione dal 2001 al 2020. In particolare, il paese sudamericano, da solo, è responsabile della maggior parte delle emissioni prodotte dal disboscamento dell’Amazzonia.

“La deforestazione e il rilascio di carbonio delle foreste stanno accelerando. C’è un enorme divario tra dove vogliamo arrivare e dove stiamo andando, il che è davvero preoccupante”, afferma Dominick Spracklen, professore alla School of Earth and Environment dell’Università di Leeds, coautore dello studio.

Purtroppo ciò accade nonostante gli impegni assunti contro la deforestazione, come la Dichiarazione di New York sulle foreste nel 2014, che mirava a dimezzare i tassi di deforestazione entro il 2020. O rispetto alla Cop26 di Glasgow, dove una coalizione di 142 paesi, comprendenti oltre il 90% delle foreste mondiali, si sono impegnate per porre fine alla deforestazione e al degrado del suolo entro il 2030.

L’allevamento di bovini, la coltivazione di olio di palma, soia, cacao, gomma e caffè sono tra le cause principali della scomparsa delle foreste tropicali. E insieme alle foreste, scompaiono anche rare specie animali che resistono e ancora abitano quelle zone come giaguari, bradipi, oranghi, tucani e lemuri.

La Repubblica Democratica del Congo, l’Indonesia e il Brasile hanno registrato la più grande accelerazione nella deforestazione dal 2001 al 2020