< back

AMBIENTE E ENERGIA
L’Australia lavora a una politica energetica sostenibile
 

Le fonti fossili condizionano l'economia del Paese

 
 
 

E’ un piccolo passo in avanti, ancora insufficiente per arginare in maniera efficace il surriscaldamento globale, ma per l’Australia è un notevole progresso. Il governo ...

 
 

 

lunedì 24 gennaio 2022

 

 

E’ un piccolo passo in avanti, ancora insufficiente per arginare in maniera efficace il surriscaldamento globale, ma per l’Australia è un notevole progresso. Il governo presieduto da Scott Morrison si è recentemente impegnato a raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni nette di gas a effetto serra per il 2050. Il raggiungimento delle zero emissioni nette significa che qualsiasi quantità di anidride carbonica rilasciata nell’atmosfera dalle attività di un’azienda è bilanciata da una quantità equivalente rimossa grazie a delle misure generali previste dal Paese. In compenso non sono stati presi impegni precisi per la riduzione delle emissioni da qui al 2030, e lo stesso Morrison ha parlato di “una evoluzione prudente, più che una vera e propria rivoluzione”. Secondo Will Steffen, consigliere del Climate Council, una organizzazione che si occupa del cambiamento climatico in Australia, “l’esecutivo difende ancora le energie fossili. Vuole ancora aprire delle nuove miniere. Ma la scienza è molto chiara: per rispettare gli accordi internazionali, bisognerebbe ridurre le emissioni di circa il 50% entro il 2030, raggiungere la carbon neutrality prima del 2050 e interrompere immediatamente ogni forma di investimento nel carbone, così come anche nel gas e nel petrolio”.

Primo importatore mondiale di carbone così come anche di gas naturale liquefatto, il Paese non intende girare le spalle alle risorse naturali che assicurano la sua prosperità, né imporre delle regole restrittive al loro utilizzo. Per la buona riuscita della sua transizione energetica, privilegia un altro metodo: massicci investimenti nelle nuove tecnologie e nell’idrogeno pulito, un vettore energetico versatile che può essere prodotto da un’ampia gamma di fonti. Tra gli idrogeni puliti c’è quello verde, prodotto da energie rinnovabili, e il blu, prodotto da energie fossili e contro il quale si scagliano le organizzazioni ambientali. Nell’Australia che cerca ancora un punto di equilibrio nella sua politica energetica, il premier Morrison, conosciuto per il suo pragmatismo, pur essendo storicamente uno strenuo difensore dell’industria mineraria, sta lavorando per offrire risposte a quella vasta maggioranza della popolazione che reclama l’adozione di politiche climatiche ambiziose. Nel medio periodo, aderire pienamente alla prospettiva di un mondo decarbonizzato, sarà un affare politico ed economico vantaggioso, oltre che una doverosa scelta etica.

Aderire pienamente alla prospettiva di un mondo decarbonizzato, sarà un affare politico ed economico vantaggioso, oltre che una doverosa scelta etica.