edificio pitturato con pittura bianca
 

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AMBIENTE E ENERGIA
La vernice ultra-bianca alternativa ai climatizzatori
 

Nuovi studi e potenzialità

 
 
 

Una vernice rivoluzionaria, contro il riscaldamento climatico e le emissioni  di CO2, è in fase di ottimizzazione nei laboratori di ricerca della Purdue University negli ...

 
 

 

domenica 2 maggio 2021

 

 

Una vernice rivoluzionaria, contro il riscaldamento climatico e le emissioni  di CO2, è in fase di ottimizzazione nei laboratori di ricerca della Purdue University negli Stati Uniti e, si stima, potrà essere sul mercato nel giro di un paio di anni.

Ultra-bianca, come viene definita, è in grado di riflettere fino al 98% dei raggi solari e irradiare efficacemente il calore a raggi infrarossi con onde elettromagnetiche che non vengono assorbite dall’aria, senza quindi scaldare i volumi. I test effettuati dimostrano un abbattimento di 4,5° C delle superfici verniciate rispetto alla temperatura ambiente.

Già nel passato era diffusa la tecnica di dipingere di bianco gli edifici per abbassarne le temperature interne. Oggi lo stesso avviene per i tetti delle grandi metropoli moderne come Ahmedabad in India e New York City negli Stati Uniti. A differenza della “ultra-bianca”, però, le vernici bianche riflettenti attualmente in uso riflettono soltanto l’80-90% della luce solare e assorbono la luce UV, con il risultato di non riuscire a portare la temperature delle pareti al di sotto della temperatura esterna.

“La nostra vernice può aiutare a combattere il riscaldamento globale contribuendo a raffreddare la Terra: questo è il punto di forza”, ha affermato il prof. Xiulin Ruan “Produrre il bianco più bianco significa che la vernice può riflettere la massima quantità di luce solare nello spazio. Dipingere un tetto di 93 metri quadrati darebbe una potenza di raffreddamento di 10 kilowatt – afferma – È più potente dei condizionatori d’aria centrali usati dalla maggior parte delle case”.

Lo studio, pubblicato sulla rivista ACS Applied Materials & Interfaces illustra i tre fattori principali connessi alle prestazioni di raffreddamento della vernice. Il primo è l’utilizzo del solfato di bario come pigmento che, a differenza del pigmento di biossido di titanio convenzionale, non assorbe la luce UV. Il secondo è l’alta concentrazione di pigmento, 60%. Il terzo fattore è collegato al fatto che le particelle di pigmento sono di varie dimensioni. Poichè la quantità di luce diffusa da una particella dipende dalle sue dimensioni, la presenza di intervalli tra le particelle, provoca una dispersione maggiore dello spettro luminoso del sole. 

Lukas Schertel, esperto di dispersione della luce presso l’Università di Cambridge, nel Regno Unito, spiega: “L’uso della vernice per il raffreddamento non è una novità. Questo studio è un passo in avanti verso soluzioni più appetibili a livello commerciale per tutti. Se ulteriormente migliorata, sono convinto che tale tecnologia possa avere un ruolo importante nella riduzione delle emissioni di carbonio a livello globale “.

Project Drawdown, un ente di beneficenza che valuta le soluzioni climatiche, stima che i tetti bianchi e i tetti verdi potrebbero evitare tra i 600 e 1,1 miliardi di tonnellate di anidride carbonica entro il 2050, l’equivalente di due/tre anni di emissioni totali prodotte dal Regno Unito.

Ultra-bianca, come viene definita, è in grado di riflettere fino al 98% dei raggi solari e irradiare efficacemente il calore a raggi infrarossi con onde elettromagnetiche che non vengono assorbite dall’aria, senza quindi scaldare i volumi