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SOCIETÀ
Il volontariato civico in Italia
 

Esempi di cittadinanza attiva per la tutela delle nostre città

 
 
 

Sono circa sei milioni i volontari presenti sul territorio nazionale, con circa 40.000 associazioni, impegnati nella tutela del patrimonio pubblico e nella riqualificazione degli spazi ...

 
 

 

domenica 6 settembre 2020

 

 

Sono circa sei milioni i volontari presenti sul territorio nazionale, con circa 40.000 associazioni, impegnati nella tutela del patrimonio pubblico e nella riqualificazione degli spazi urbani. E’, infatti, soprattutto su base associativa che in Italia si sviluppa il volontariato civico, a differenza di altri paesi, come Germania e Gran Bretagna, dove prevale il volontariato civico urbano o municipale, ossia quel volontariato promosso direttamente dalle municipalità e gli enti locali.

Il concetto di cittadinanza attiva trova le sue origini nel Guerrilla Gardening, nell’America degli anni 70, all’interno del movimento ambientalista, e i cosidetti “clean-up”, azioni collettive auto-organizzate di pulizia ad opera dei cittadini con lo scopo di recuperare gli spazi urbani degradati.

Secondo quella che venne poi definita in ambito sociologico la “Teoria delle finestre rotte”, infatti, si dimostrò come un ambiente degradato generasse fenomeni di emulazione in senso negativo nelle persone, innescando una spirale di degrado urbano e sociale. Da qui la consapevolezza dell’importanza della cura e dell’azione positiva sul territorio.

Per fare un piccolo excursus sulle realtà italiane più note, non si può non partire dal movimento Retake. Attivo in più di 35 città italiane Retake si è distinto per i numerosi interventi di recupero urbano, tanto che nel 2018 la Presidenza della Repubblica Italiana ha conferito l’onorificenza di “Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana” alla fondatrice di Retake Roma, territorio su cui è presente da ben dieci anni e opera con più di 80 gruppi.

L’associazione opera a favore del decoro urbano e la rivitalizzazione delle aree verdi tramite eventi di mobilitazione civica, nonché progetti educativi e partenariati pubblico-privati, incoraggiando la diffusione del senso civico e la responsabilità di ogni cittadino nel contribuire alla crescita civile ed economica del territorio.

Nella città di Napoli, invece, CleaNap  è un’associazione nata spontaneamente sul social network Facebook in risposta all’emergenza rifiuti abbandonati. Cittadini armati di scopa e sacchetto si danno appuntamento per pulire piazze e monumenti del centro storico della città.  “Una proposta di performance socialmente utile per dare vita ad eventi di creatività urbana, partecipativa e volontaria” si legge sul sito e numerosi sono anche le attività di formazione aperte a tutti, come le lezioni di compostaggio o quelle di sensibilizzazione ambientale: “è più facile non sporcare che pulire”, dichiarano.

Con obiettivi simili, a Firenze, dal 2010 l’associazione Fondazione Angeli del bello raccoglie intorno a sé 3.550 volontari e dal capoluogo toscano si è estesa anche ad altre città italiane come Ascoli Piceno, Napoli, Verona e molte altre della Toscana.

Non solo attiva contro l’abbandono e il degrado ma anche promotrice di iniziative originali come come l’affiancamento del personale di guardiania di alcuni parchi e giardini che altrimenti resterebbero chiusi e che invece, grazie al lavoro dei volontari, restano aperti, permettendone l’accesso ai visitatori. Un’iniziativa molto apprezzata, che si concentra su quei magnifici luoghi meno conosciuti ma comunque splendidi e meritevoli di visita. Nel 2019 sono state più di 490 ore le ore di volontariato dedicate a questa attività, garantendo un 20% in più di aperture al pubblico delle Ville.

Cittadinanza attiva e sostenibilità ambientale vanno di pari passo come dimostrato dalla diffusione dell’ Agricivismo, ossia quel movimento per “l’utilizzo delle attività agricole in zone urbane con il fine di migliorarne la vita civica e la qualità ambientale e paesaggistica. Ricordiamo, a Roma, Zolle urbane, attivo nella realizzazione degli Orti urbani sociali destinati alla coltivazione naturale di ortaggi, erbe aromatiche ed altre essenze, che vengono dati in affidamento a cittadini e famiglie del territorio.

Ci sono anche gli Orti della solidarietà, ossia spazi privi di barriere architettoniche per la coltivazione orticola e l’ortoterapia, progettati per permetterne la fruizione anche a persone con disabilità motorie e sensoriali. L’associazione promuove inoltre spazi di formazione a cielo aperto per la realizzazione di laboratori ludico-didattici per bambini e attività di formazione per adulti, rivolte in particolar modo alla formazione professionale in ambito agricolo di persone in situazione di disagio economico.

Il volontariato civico è un mondo in cui l’amore per se stessi, per l’altro e l’amore per l‘ambiente confluiscono, dando vita a momenti e spazi speciali.