nuovo termovalorizzatore
 

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AMBIENTE E ENERGIA
Il nuovo termovalorizzatore a emissioni zero
 

La sostenibilità energetica incontra quella sociale

 
 
 

Anche l’Italia avrà presto il suo primo termovalorizzatore green. E’ prevista per il prossimo 31 marzo la demolizione del vecchio impianto di Sesto San Giovanni, ...

 
 

 

venerdì 5 marzo 2021

 

 

Anche l’Italia avrà presto il suo primo termovalorizzatore green. E’ prevista per il prossimo 31 marzo la demolizione del vecchio impianto di Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, che lascerà il posto a un polo altamente tecnologico a zero emissioni di CO2.

A occuparsene Cap, società pubblica che gestisce il servizio idrico integrato di Milano, che con un investimento di 47 milioni di euro realizzerà un progetto di simbiosi industriale che vedrà la trasformazione del termovalorizzatore e del depuratore esistenti in una biopiattaforma dedicata all’economia circolare a emissioni zero.

La nuova struttura prevederà due linee produttive: la prima dedicata al trattamento dei fanghi derivanti dalla depurazione delle acque per la produzione di energia termica e fertilizzanti; la seconda di digestione anaerobica per il trattamento di 30000 tonnellate/anno di rifiuti umidi per la produzione di biometano.

Il progetto è innovativo per il nostro Paese in particolare per la simbiosi che crea tra queste tre attività produttive, il processo di depurazione delle acque reflue, il processo di valorizzazione dei fanghi di depurazione e il processo di smaltimento dell’umido.

Il termoimpianto valorizzerà 65.000 tonnellate/anno di fanghi umidi generando 11mila MWhh/anno di calore per il teleriscaldamento e fosforo come fertilizzante.

I fanghi bruciati provenienti dal vicino depuratore e dagli altri 39 impianti della zona venivano precedentemente smaltiti altrove, spesso all’estero, a fronte di elevati costi da sostenere.

Degno di nota anche il processo partecipativo adottato in fase di progettazione della biopiattaforma, anch’esso sostenibile, non solo dal punto di vista ambientale ma anche sociale.

La comunità locale, infatti, è stata coinvolta nel processo di valutazione del progetto e ha potuto esprimere dubbi e criticità, avanzando proposte e valutando eventuali ricadute e gli impatti che la struttura potrebbe avere sul territorio e i cittadini .

Il processo partecipativo, iniziato nel 2016, ha coinvolto inizialmente le realtà industriali e i Comuni di Sesto San Giovanni, Pioltello, Cormano, Segrate e Cologno Monzese.

Successivamente nel 2018 è stato ampliato, con la realizzazione della BioPiattaformaLab che si rivolge a tutti gli attori della società civile: singoli abitanti, associazioni e chiunque si trovi sul territorio.

È stato anche costituito il primo Rab (Residential Advisory Board) della Lombardia, ovvero un comitato di cittadini che seguirà i lavori. Per comporlo il gruppo ha eseguito una mappatura delle associazioni del territorio, convocandone i referenti, e ha programmato anche delle elezioni su base volontaria, destinate a chiunque desideri farne parte.

Si stima che il nuovo polo industriale green porterà a una riduzione delle emissioni del 76%.

Ma i benefici saranno anche sociali e paesaggistici. Il vecchio impianto, infatti, lascerà spazio a una struttura moderna, grazie a un innovativo progetto architettonico, che vedrà la realizzazione di una struttura unica che accorpa tutti gli impianti in un sistema organico dalla forma morbida. La piattaforma sarà circondata da spazi verdi attrezzati e nasceranno nuovi spazi di socialità e una nuova fruibilità per la cittadinanza.

Esempio del connubio tra sostenibilità energetica, architettonica e sociale, il nuovo termovalorizzatore segnerà un ulteriore passo verso una città più vivibile e moderna.

momento di confronto e decisione collettiva

Un progetto di simbiosi industriale che vedrà la trasformazione del termovalorizzatore e del depuratore esistenti in una biopiattaforma dedicata all’economia circolare a emissioni zero