CULTURA
Il fascino di un libro di carta riciclata
Rispettare la natura è rispettare la cultura
Se si osserva la Terra dallo spazio, è facile riconoscere le foreste: il loro colore è diviso in varie tonalità di verde. Le cosiddette foreste ...
giovedì 3 giugno 2021
Se si osserva la Terra dallo spazio, è facile riconoscere le foreste: il loro colore è diviso in varie tonalità di verde.
Le cosiddette foreste primarie, vaste aree caratterizzate da un impatto basso o nullo dell’uomo, sono identificabili da un colore verde scuro e vivo, che ben rappresenta la loro selvaggia e prorompente essenza.
Queste formidabili zone del Pianeta ospitano circa due terzi di tutte le specie animali e vegetali, sono fonte di sussistenza per milioni di indigeni, ma più in generale sono un’assicurazione sulla vita per l’intero ecosistema mondiale, neutralizzando la CO2, purificando l’aria, preservando le riserve idriche e combattendo l’effetto serra.
Purtroppo circa l’80% delle foreste primarie è andato perduto, o comunque non conserva più la stessa primordiale caratteristica salvifica per le sorti del Mondo intero.
I motivi di questo scempio sono naturalmente molteplici, e l’avidità umana, che porta sempre a cercar il massimo profitto in qualunque settore, è il primo.
Eppure in questa situazione grave, un fattore più di altri deve necessariamente colpire: la rovina delle foreste primarie è dovuta anche all’industria della carta, e fa male sapere che una buona parte di essa, anche in Italia, viene utilizzata per la produzione di libri, cioè del prodotto che più di tutti dovrebbe essere vicino alla cultura, al progresso, al bene comune, con il suo carico di pensiero e conoscenza.
Dunque è evidente l’importanza del riciclaggio della carta, settore strategico del riciclaggio dei rifiuti.
Si tratta di un perno sul quale costruire un futuro più green per l’intero Pianeta, cominciando a salvaguardare gli angoli da sogno che aiutano a neutralizzare i tanti errori e orrori ecologici dell’uomo.
Oltre al sostegno fisico per la scrittura e la stampa, la carta ha altri molto noti utilizzi, e fa parte della nostra vita quotidiana, soprattutto nei Paesi più ricchi e industrializzati.
La cellulosa che contiene può essere sottoposta a ripetuti cicli di lavorazione, e l’80% del rifiuto cartaceo può essere trasformato in nuova carta, tramite i passaggi da macero a materia prima.
Si parte dalla raccolta e lo stoccaggio, poi il selezionamento, la pressatura e la legatura in balle, lo sminuzzamento, lo sbiancamento o decolorazione, la riduzione in poltiglia, l’affinamento, l’aggiunta di cellulosa vergine.
Questi passaggi consentono al materiale di tornare a nuova vita, con un elevato standard qualitativo.
Serve un nuovo modo di pensare al riciclo, e a quello della carta in particolare: l’Italia deve diventare un traino in questo senso, anche sulla spinta dei lettori e di coloro che amano i libri, che in un sondaggio di qualche anno fa si dichiaravano entusiasti della carta riciclata, perché chi ama la cultura e il sapere vuole bene a se stesso e al mondo in cui ha l’onore e l’onere di abitare.
Chi ama la cultura e il sapere vuole bene a se stesso e al mondo in cui ha l’onore e l’onere di abitare.