Tiziano Fratus, autore del libro, ha da tempo messo il bosco e gli alberi al centro della sua attività artistica ed esperenziale.

Il rapporto stretto con gli elementi della natura deriva da un episodio iniziatico, mentre, attraversando le foreste della California, si trovò di fronte a una sequoia millenaria.

Entrando dentro questa grotta vivente cominciò ad ammirare e contemplare la grandiosità delle bimillenarie manifestazioni naturali dell’imponente albero, e capì che il suo futuro sarebbe stato quello di poeta e scrittore dedito alla meraviglia del Creato.

La decisiva presenza della natura come valore imprescindibile per l’uomo la si percepisce in ogni passaggio del volume: “C’è una grammatica che attende solo di essere ascoltata. Una lingua che abbiamo dimenticato allontanandoci dal cuore selvatico della nostra immaginazione. Qualcuno lo chiama boschese, qualcuno la chiama naturalezza, qualcuno la chiama selvatichezza. Ma non importa il suono delle parole che adottiamo, conta piuttosto il fare ritorno alle radici dell’esistenza, il nostro posarsi di una foglia al suolo, al levarsi del sole ogni mattina da dietro le montagne. Siamo parte di questo istinto al movimento, un dono immenso”.

Vero artigiano delle parole, Fratus ha elaborato il concetto di “uomo radice”, una persona che cerca di creare una connessione emotiva, culturale, spirituale con i grandi alberi, le foreste, i boschi, percependo la natura come un proprio alter ego umano.

Altro concetto nato dalla penna di Fratus è quello di “dendrosofia”, un percorso di esperienza e conoscenza che mette insieme uomo e albero, sempre in una chiave di umanizzazione della natura.

In conclusione, come spiega l’autore, per vivere in equilibrio è sempre opportuno ricordare che l’uomo ha bisogno della natura, ma la natura non ha bisogno dell’uomo.

Titolo: Il bosco è un mondo

Autore: Tiziano Fratus

Editore: Einaudi

Anno edizione: 2018

Pagine: 151

Prezzo: 16,50 Euro

ISBN: 978-88-06-23056-2

In conclusione, come spiega l’autore, per vivere in equilibrio è sempre opportuno ricordare che l’uomo ha bisogno della natura, ma la natura non ha bisogno dell’uomo.