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AMBIENTE E ENERGIA
I droni al servizio dell’ambiente
 

La tecnologia militare si adatta alle esigenze dell'ecosistema

 
 
 

Le tecnologie energetiche applicate alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente sembra non si fermino mai. Gli studi e la collaborazione imprenditoriale fra i vari settori ...

 
 

 

lunedì 3 ottobre 2022

 

 

Le tecnologie energetiche applicate alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente sembra non si fermino mai. Gli studi e la collaborazione imprenditoriale fra i vari settori industriali, permette oggi la creazione di modelli virtuosi che possono consentire di risolvere molti problemi ambientali. Proprio in un periodo molto complesso dal punto di vista geo – politico, il settore militare sembra possa contribuire alla rigenerazione delle aree verdi distrutte dagli incendi. Negli ultimi trent’anni autorevoli studi dimostrano infatti come la deforestazione e i disastri naturali abbiano portato alla perdita di centinaia di milioni di alberi.

La collaborazione della società britannica CAL International e quella australiana AirSeed Technologies ha recentemente portato all’avvio di un progetto innovativo che utilizza i droni, nati appunto per scopi bellici, per spargere i semi e piantare alberi anche in zone remote o seriamente danneggiate dagli incendi che annualmente nel periodo estivo rappresentano un grande problema nel nostro Paese e non solo.

L’obiettivo delle due aziende è quello di schierarsi contro il cambiamento climatico, attraverso la tecnologia delle piattaforme aeree, per piantare cento milioni di alberi entro il 2024, mitigando la presenza di sostanze climalteranti in atmosfera e contribuendo in tal modo ai propositi di ri – piantumazione richiamati anche in sede Europea. La soluzione proposta è più veloce ed economica rispetto ai metodi di semina tradizionali e consiste in un sistema ingegnerizzato per spargere i baccelli contenenti i semi grazie ai droni. Questi modelli adattati di droni possono arrivare a piantare due baccelli di semi al secondo sul terreno, ovvero più di 40.000 baccelli al giorno.

Un aspetto particolarmente interessante è che la tecnologia pensata dalle due società è in grado di operare anche in zone difficilmente accessibili attraverso sistemi in grado di identificare e localizzare le aree dove piantare i baccelli con i semi, mediante coordinate GPS, per poi sparare a terra delle capsule di carbonio a una velocità di due al secondo. I baccelli sono individuati sul sistema di mappatura in linea con la traiettoria di volo, che considera anche le variabili e le condizioni del vento il giorno della semina. Il baccello protegge i semi durante il ciclo di germinazione da elementi esterni come insetti, roditori e uccelli e si attiva quando piove; il carbonio assorbe l’acqua e consente al seme di germogliare.

L’obiettivo delle due aziende è quello di piantare cento milioni di alberi entro il 2024