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AMBIENTE E ENERGIA
Governare il presente, anticipare il futuro. Il Rapporto GreenItaly 2019
 

L’economia circolare? E’ la migliore risposta alla crisi economica

 
 
 

La crisi climatica rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più rispettose dell’ambiente e maggiormente aperte alla transizione energetica. ...

 
 

 

lunedì 3 agosto 2020

 

 

La crisi climatica rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più rispettose dell’ambiente e maggiormente aperte alla transizione energetica. Il nostro paese è oggi aperto al futuro e al cambiamento ma è soprattutto in grado di mettere in campo risorse ed esperienze che spesso purtroppo non sono valorizzate come dovrebbero. Questa è la fotografia dell’Italia che emerge dall’analisi del Rapporto GreenItaly 2019. Lo studio, arrivato alla sua decima edizione, è stato recentemente presentato da Symbola e da Unioncamere, con la collaborazione di Conai e Novamont, e con il patrocinio del MIBAC. Il documento, divenuto nel corso degli anni, una delle voci più autorevoli chiamata a delineare l’evoluzione della green economy italiana, evidenzia come il paese abbia trovato nell’economia circolare, la migliore risposta alla crisi. Le sue analisi inoltre confermano che il Sistema Italia appare oggi in grado di cogliere le grandi sfide ambientali puntando su innovazione e ricerca e sviluppando il valore economico delle imprese e del paese. Il nostro è infatti un sistema che, in presenza di politiche serie e lungimiranti, è in grado di azzerare il contributo netto dei gas serra entro il 2050.

Le varie edizioni del Rapporto dimostrano inoltre come l’attenzione alla sostenibilità da parte del sistema economico italiano sia cresciuta, gradualmente, nel corso degli anni. A tal proposito Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola si è in particolar modo soffermato sull’evoluzione che ha interessato il panorama energetico: “10 anni fa nel mondo c’erano 25 GW di fotovoltaico installato, oggi i GW sono 660 mentre il costo del fotovoltaico è crollato dell’81%, e quello dell’eolico del 46%”.

I numeri dicono più delle parole e attestano che l’Italia ha saputo cavalcare quest’onda di rinnovamento. Le analisi del Rapporto evidenziano un’accelerazione verde della nostra imprenditoria, manifatturiera innanzitutto, con 432.000 imprese che hanno investito, nel periodo 2015-2018, in prodotti e tecnologie green per ridurre l’impatto ambientale. I risultati infatti parlano di un record di eco-investimenti solo nel 2019.

Un’impresa su tre ha imboccato la strada della sostenibilità, ben 90.000 in più dello scorso anno con positive ricadute sulla produttività e competitività del made in Italy e sulla capacità di innovazione ma anche di export delle stesse imprese. Un modello produttivo e sociale che non può passare inosservato e che infatti primeggia a livello internazionale. L’Italia è oggi la superpotenza europea nell’economia circolare con percentuali del 79% di rifiuti totali avviati a riciclo e con un’incidenza ben superiore a quella della Francia (55%), del Regno Unito (49%) e della Germania (43%). Il dato che emerge è che la svolta dell’economia italiana verso la transizione green è in corso e il nostro paese è in anticipo rispetto alle altre economie europee.

10 anni fa nel mondo c’erano 25 GW di fotovoltaico installato, oggi i GW sono 660 mentre il costo del fotovoltaico è crollato dell’81%, e quello dell’eolico del 46%