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AMBIENTE E ENERGIA
‘Eco-ansia’, la paura del disastro ambientale pesa sui giovani
 

Ala base lo scetticismo verso le scelte degli adulti

 
 
 

La crisi climatica sta mettendo a dura prova la salute mentale di bambini e giovani, hanno avvertito gli esperti. Livelli crescenti di “eco-ansia” – la ...

 
 

 

lunedì 11 ottobre 2021

 

 

La crisi climatica sta mettendo a dura prova la salute mentale di bambini e giovani, hanno avvertito gli esperti.

Livelli crescenti di “eco-ansia” – la paura cronica del disastro ambientale – non sono da sottovalutare  e potrebbero essere molto dannosi sul lungo periodo.

Mala Rao e Richard Powell, del Dipartimento di cure primarie e sanità pubblica dell’Imperial College di Londra, hanno affermato sul British Medical Journal, che questa condizione patologica “rischia di danneggiare la salute e aumentare le disuguaglianze sociali tra coloro che hanno più strumenti per difendersi dal disagio rispetto a chi non ne ha”.

Nel loro articolo, hanno indicato un sondaggio del 2020 eseguito da affermati psichiatri infantili, che indica come più della metà dei ragazzi soffra di questa specifica forma di ansia.

Rao e Powell hanno invitato i leader globali a “riconoscere le sfide imprescindibili, evidenziando la necessità di agire subito mettendo l’impegno necessario per tracciare la strada verso un futuro più felice e più sano, senza lasciare indietro nessuno”.

La ricerca ha messo in evidenza come le emozioni dei giovani siano collegate ai loro sentimenti di tradimento e abbandono da parte dei governi e degli adulti: i governi, in particolare, sono stati visti come incapaci di rispondere adeguatamente, lasciando i giovani “senza futuro” e condannando l’umanità intera a vivere una situazione molto dolorosa.

Intanto secondo le Nazioni Unite si prevede che le emissioni di carbonio aumenteranno del 16%, piuttosto che dimezzarsi, come dovrebbe avvenire per mantenere il riscaldamento globale al di sotto del limite concordato a livello internazionale di 1,5°C.

Alla luce di questo scenario Rao e Powell hanno affermato che è importante considerare quello che si potrebbe fare per alleviare i crescenti livelli di ansia climatica.

“La migliore possibilità di aumentare l’ottimismo e la speranza nei giovani e negli anziani eco-ansiosi è garantire l’accesso a informazioni affidabili sulla mitigazione climatica e l’adattamento ai cambiamenti”, hanno affermato. “Particolarmente importanti sono le informazioni su come connettersi più fortemente con la natura, contribuire a scelte più ecologiche a livello individuale e come unire le forze con comunità e gruppi che la pensano allo stesso modo”.

Inoltre, una nuova ricerca pubblicata anche sul BMJ dimostra la necessità di modificare i singoli comportamenti malsani, la vera chiave per raggiungere zero emissioni. Theresa Marteau, dell’Università di Cambridge, ha affermato che l’innovazione tecnologica da sola sarebbe insufficiente. Adottare una dieta in gran parte a base vegetale e organizzarsi con un mix di camminata, bicicletta e trasporto pubblico ridurrebbe sostanzialmente le emissioni di gas serra e migliorerebbe davvero la salute, anche quella psichica.