Mjøstårnet
 

< back

BIZZARRE ENERGIE
Lotta alla CO2, Seabin e bucce d’arancia
 

Tante invenzioni per un pianeta più pulito

 
 
 

La grande torre mangia Co2 Il grattacielo di legno più alto del mondo, questo è la Mjøsa Tower che con i suoi 18 piani per 85 ...

 
 

 

martedì 4 maggio 2021

 

 

La grande torre mangia Co2

Il grattacielo di legno più alto del mondo, questo è la Mjøsa Tower che con i suoi 18 piani per 85 metri di altezza è uno dei capolavori della bioedilizia. Sorta a poche centinaia di metri da Oslo nord la torre è costruita con il legno della zona, cuore della silvicoltura norvegese e con una lunga tradizione nella lavorazione del legno. L’edificio ospita appartamenti, piscina coperta e un albergo. La quantità di legno che la compone, circa 2.700 m3, riesce a stoccare circa 1.700 tonnellate di CO2. 

A Singapore la decarbonizzazione viene dal mare

13.312 pannelli, 40 inverter e più di 30.000 galleggianti questi sono i numeri del parco fotovoltaico offshore più grande del mondo. Situato a Singapore, rappresenta una valida soluzione per produrre energia verde anche nelle grandi città povere di spazi liberi, ma ricche d’acqua. Questa installazione dovrebbe produrre circa 6.022.500 kWh di energia all’anno, con un risparmio di 4.258 tonnellate di C02, rendendo così Singapore una città più sostenibile

“Un mare di idee per le nostre acque”

Così si chiama il progetto, che si ripete per il secondo anno, sostenuto da Coop e Lifegate, che ha lo scopo di salvaguardare la salute dei nostri mari dall’inquinamento attraverso l’installazione di speciali mangia rifiuti, chiamati Seabin. Questi ultimi sono dei cestini galleggianti in grado di catturare plastiche e microplastiche. Rispetto allo scorso anno, il numero di installazioni di Seabin è raddoppiato. Piccoli aiuti per il nostro mare che possono fare la differenza. 

Le bucce d’arancia sostituiscono la cellulosa

Fazzoletti, tovaglioli e carta da cucina creati con gli scarti delle bucce d’arancia in sostituzione della cellulosa, questa è l’invenzione sostenibile dalla società Essity Italia. Un progetto che è riuscito a coniugare l’utilizzo degli scarti prodotti dalla filiera agricola con la salvaguardia degli alberi, che altrimenti andrebbero abbattuti per ricavarne cellulosa.