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INTERVISTA
Theodore Passas, Ambasciatore di Grecia in Italia
 

Grecia, la strada a senso unico verso la decarbonizzazione

 
 
 

Sappiamo che la Grecia ha l’ambizioso obiettivo di arrivare al 2050 con il suo sistema energetico totalmente green: oggi a che punto siamo? In primis ...

 
 

 

venerdì 29 ottobre 2021

 

 

  • Sappiamo che la Grecia ha l’ambizioso obiettivo di arrivare al 2050 con il suo sistema energetico totalmente green: oggi a che punto siamo?

In primis bisogna considerare due parametri nell’attuale congiuntura che giocano un ruolo decisivo nell’accelerazione dei processi per la transizione energetica nel nostro Paese, in generale nell’UE, nonché nella cooperazione bilaterale tra la Grecia e l’Italia nel settore energetico.

In particolare, il forte impatto della pandemia di Covid-19 sul tessuto sociale e imprenditoriale con il calo verticale del PIL dei nostri Paesi, sconosciuto dal secondo dopoguerra, ha spinto l’UE alla storica decisione per l’immediato rilancio dell’economia con Next Generation EU, destinando il 38% del Recovery Fund a investimenti e riforme energetiche e il 20% alla transizione digitale.

La svolta strategica dei principali Gruppi energetici italiani su progetti di investimento per la realizzazione ed installazione di impianti in Grecia rafforza la loro presenza operativa e la posizione geostrategica dell’Italia e della Grecia, rispettivamente, in tutta la regione. Indicativamente sul territorio greco sono già presenti: SNAM, ENI, Enel Green Power, Edison e recentemente Italgas è stata annunciata come preferred bidder (offerente preferito), nel primo investimento della società all’estero, per acquisire il 100% del capitale di DEPA Infrastrutture (Azienda pubblica del gas). La partecipazione di TERNA insieme ai rispettivi Enti di Grecia (IPTO), Bulgaria (ESO-EAD) e Romania (Transelectrica) al Southeast Electricity Network Coordination Center (SELeNe CC), con sede a Salonicco, inaugurato in settembre, evidenzia ulteriormente la profondità della cooperazione energetica nella regione più ampia poiché la penetrazione delle FER nel sistema energetico crea nuove prospettive di sviluppo.

Conseguentemente si crea un quadro particolarmente favorevole per lo sviluppo delle infrastrutture energetiche in Grecia, nonché per l’accelerazione della decarbonizzazione e la graduale evoluzione della transizione energetica verso fonti rinnovabili, come il biometano e l’idrogeno verde.

Le priorità del governo greco nel campo della politica energetica e climatica includono l’aumento della quota di partecipazione alle FER fino al 2030, un tasso di almeno il 35% sul consumo totale di energia  dall’ attuale 18% e oltre il 60% nella produzione dell’energia elettrica, con un traguardo del 67 %. La Grecia ha imposto come obiettivo la decarbonizzazione del sistema energetico entro il 2025, prima di qualsiasi altro paese europeo. In particolare, entro il 2023, saranno chiusi  definitivamente tutti gli impianti a lignite, tranne uno, che dovrebbe essere convertito in un’unità di produzione di gas naturale nel 2025.

Gli investimenti necessari per la transizione verde saranno realizzati attraverso l’utilizzo delle nuove risorse e strumenti finanziari disponibili, di cui 6 miliardi di euro dal Recovery Fund che mirano all’ammodernamento delle reti di distribuzione e trasmissione, alle infrastrutture di stoccaggio, alla decarbonizzazione, all’interconnessione elettrica delle isole, nonché alla riqualificazione energetica del patrimonio edilizio del Paese e alla promozione della mobilità elettrica.

  • Eolico e fotovoltaico in un contesto di vento e sole come quello greco potrebbero sbancare il mercato di settore…

L’utilizzo di un vantaggio comparato della Grecia rende gli investimenti in parchi eolici e fotovoltaici decisivi per il raggiungimento degli obiettivi nazionali sul clima e per l’aumento della partecipazione delle FER nel nostro sistema energetico. Gli investimenti stimati in FER in Grecia, principalmente in parchi eolici e fotovoltaici, nel prossimo decennio ammontano a 9 miliardi di euro, mentre la capacità rinnovabile installata dovrebbe più che raddoppiare e superare rispettivamente l’obiettivo già fissato di 7 GW nel 2030.Il Ministero dell’Energia sta progettando un evoluto quadro legislativo e regolatorio per lo sviluppo di parchi eolici offshore, che sono maggiormente vicini all’ ambiente, causano meno disagi e stanno già attirando un forte interesse da parte degli investitori stranieri. Il quadro giuridico per le piattaforme galleggianti dei parchi eolici sarà completato entro la fine di ottobre.

  • La burocrazia incide negativamente sulle ambizioni di sostenibilità del Suo Paese e gli investimenti nelle rinnovabili, cosa si può fare per incrementarli rapidamente?

La pandemia ha accelerato azioni da parte degli Stati membri dell’UE per un obiettivo comune di sviluppo verde. Inoltre in Grecia, ha costituito la leva trainante per la semplificazione delle procedure e per l’efficienza della pubblica amministrazione, coltivando una nuova cultura, che è stata accolta favorevolmente dalla società. L’obiettivo del governo greco è di disporre un quadro istituzionale completo moderno e affidabile che sia in linea con la priorità per la  protezione dell’ambiente naturale agevolando l’accelerazione dell’attuazione degli investimenti in settori chiave dell’economia.

  • La Grecia e lo smaltimento di rifiuti: quali i punti di forza e quali le criticità? C’è una cultura ecologica nella popolazione ellenica?

Una legge recente approvata nel luglio 2021 recepisce gli obiettivi europei per la raccolta differenziata (rifiuti urbani: 60% entro il 2030 e 65% entro il 2035) e riunisce in un quadro coerente tutte le disposizioni per una corretta gestione dei rifiuti. Peraltro, si sta introducendo un sistema di premiazione dei cittadini per la raccolta differenziata, si rafforza l’educazione ambientale nelle scuole, mentre da settembre 2022 diventerà obbligatoria la raccolta differenziata dei rifiuti. Parallelamente, il governo greco ha messo all’asta 20 unità di gestione dei rifiuti in due anni, mentre altre 18 aste seguiranno entro il 2021. L’emergere delle conseguenze del disastro ecologico ha agito in modo dinamico e incrementale nel plasmare la cultura ecologica, universalmente come in Grecia. I vantaggi della gestione dei rifiuti oltre l’evidente risparmio energetico, l’uso più efficiente delle risorse naturali e la riduzione dell’inquinamento ambientale, rafforza la cultura del riciclo e dell’economia circolare e diventa parte integrante della vita quotidiana, requisito necessario per affrontare il grande problema del cambiamento climatico.

  • Qual è il rapporto tra lo sviluppo del Paese e la green economy?

La Grecia è stato uno dei primi paesi a rispondere agli obiettivi rivisti della Commissione europea per il 2030, per rendere l’Europa il primo continente climaticamente neutro entro il 2050. Nel 2019, nell’ambito della 25a Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico a Madrid (COP 25), il Primo Ministro Greco ha annunciato il desiderio di un rapida chiusura delle centrali elettriche a lignite, forse il più rapido  processo di decarbonizzazione tra gli Stati membri dell’UE. Due anni dopo, la bozza della prima Legge Nazionale sul Clima dovrebbe essere approvata prima della 26a Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP26) a Glasgow e insieme al Piano nazionale rivisto per l’energia e il clima formerà la road map per la radicale ristrutturazione del modello economico della Grecia con l’attuazione di misure politiche e con l’ introduzione di innovazioni in un’ampia gamma di attività economiche, come i trasporti, la navigazione, il settore agricolo, il turismo, ecc. La crescita verde è una strada a senso unico per l’economia e il benessere dei cittadini, ed è ormai un parametro fondamentale negli obiettivi dell’assetto politico, economico, sociale e istituzionale del Paese.

La crescita verde è una strada a senso unico per l’economia e il benessere dei cittadini, ed è ormai un parametro fondamentale negli obiettivi dell’assetto politico, economico, sociale e istituzionale del Paese.