< back

INTERVISTA
Grammenos Mastrojeni, docente universitario e diplomatico
 

Costruire un futuro di pace grazie alle rinnovabili

 
 
 

La guerra in Ucraina ci spinge a riflettere sul futuro dell’energia… Non bisogna mai smettere di riflettere e di fare tesoro degli insegnamenti che ogni ...

 
 

 

venerdì 18 marzo 2022

 

 

La guerra in Ucraina ci spinge a riflettere sul futuro dell’energia…

Non bisogna mai smettere di riflettere e di fare tesoro degli insegnamenti che ogni situazione ci può dare, anche quando si tratta di realtà tremende come quelle della guerra. Ogni Paese deve tendere alla maggiore indipendenza possibile in ogni settore, a partire dall’energia. La caratteristica principale delle energie rinnovabili è quella di sfruttare le risorse disponibili in maniera equa in ogni angolo della Terra. Chi ha meno sole magari avrà più vento, c’è sempre una compensazione se si sfruttano bene le caratteristiche naturali dei luoghi. Oggi è dunque arrivato il momento di dare alle rinnovabili l’impulso decisivo per diventare il punto di riferimento principale dell’energia mondiale, facendosi mezzo per garantire ovunque indipendenza energetica e quindi anche pace e stabilità politica.

Il fenomeno delle migrazioni climatiche

La destabilizzazione che deriva dai danni all’ecosistema vede oggi, a livello globale, oltre un miliardo e mezzo di persone potenzialmente in procinto di migrare. Le migrazioni, entro certi limiti, sono fenomeni fisiologici e salutari, ma l’impatto dei cambiamenti climatici fa saltare ogni parametro e porta a muoversi gente priva degli strumenti necessari per cambiare il proprio scenario di vita. Le desertificazioni, l’innalzamento dei mari, lo scioglimento dei ghiacciai, sono conseguenze della crisi climatica che diminuiscono radicalmente le possibilità di sopravvivenza delle popolazioni nei luoghi in cui si verificano, e contribuiscono a creare spirali di tensioni e violenze di difficile soluzione.

Quali sono le zone più a rischio di degrado ambientale in Italia?

In Italia le zone più a rischio di degrado sono quelle del Sud, anche a causa di una gestione talvolta non responsabile del territorio. Poi ci sono i problemi di tenuta dei nostri ghiacciai, il cui volume diminuisce sensibilmente anno per anno. Ma in generale nel nostro Paese è opportuno ragionare per settori più che per aree geografiche. Ad esempio c’è una fragilità dei vitigni, che rischia di avere un impatto forte sull’industria vinicola.

I vantaggi dell’economia sostenibile

Una città come Copenaghen in Danimarca è un simbolo dell’economia sostenibile, un luogo che genera attrattiva e fascino proprio per questa sua spiccata vocazione green. Se la stessa cultura fosse presente nelle meravigliose città italiane, la nostra economia sarebbe estremamente più florida e solida. L’individualismo italiano ha talvolta voltato alle spalle al concetto di bene comune.

L’evoluzione delle rinnovabili nel nostro Paese

La fase degli incentivi massicci alle rinnovabili è stata fondamentale per avviare questo strategico settore e iniziare a cambiare volto al Paese. Oggi credo che debba essere il libero mercato a decretare la consacrazione definitiva del comparto, grazie a prezzi sempre più competitivi e allo sviluppo di tecnologie ancora più performanti e innovative.

Non bisogna mai smettere di riflettere e di fare tesoro degli insegnamenti che ogni situazione ci può dare, anche quando si tratta di realtà tremende come quelle della guerra.