Giorgia sarti
 

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INTERVISTA
Giorgia Sarti, socia fondatrice di The Rooom
 

Diffondere i valori della sostenibilità tramite l'arte

 
 
 

The Rooom è una concept agency che tramite il veicolo dell’arte promuove sostenibilità ambientale, innovazione e creatività, con uno sguardo al sociale. Dottoressa, quali sono ...

 
 

 

venerdì 4 febbraio 2022

 

 

The Rooom è una concept agency che tramite il veicolo dell’arte promuove sostenibilità ambientale, innovazione e creatività, con uno sguardo al sociale. Dottoressa, quali sono i motivi che vi hanno spinto ad avviare questa nuova iniziativa? E perché nella città di Bologna?

L’idea nasce dalla volontà di concentrare e dedicare le nostre esperienze a favore di tematiche che ci stanno a cuore come il rispetto per l’ambiente e i diritti umani. Per questo abbiamo deciso di nascere come società benefit. C’è tanto fermento sulle tematiche della sostenibilità, le pari opportunità, la diversity e l’inclusion e sentiamo il desiderio di dare il nostro contributo.

Fondatore di The Rooom è Marco Tina che ha una ventennale esperienza nel campo della comunicazione e cultural branding. La mia esperienza è invece nel settore arte contemporanea,  in particolare nella gestione di progetti di arte/impresa. La terza socia, Monica Traversa, è specializzata nell’account direction e project management. Nonostante gli ultimi anni passati tra Bologna e Milano, siamo tutti di Bologna e dopo il recente periodo pandemico abbiamo scelto di restare e operare nella nostra città. Bologna è una città culturalmente viva e un’ importante sede universitaria. Vanta inoltre un vasto tessuto imprenditoriale e rappresenta un collegamento geografico significativo tra nord e sud Italia.

The Rooom coniuga la transizione energetica con l’arte contemporanea. La cultura come volano della sostenibilità ambientale. È questo il binomio che ci porterà al cambio di passo nella definizione di una società carbon free?

La cultura è sicuramente un elemento fondamentale per la vita di una società e l’arte contemporanea ne rappresenta una forma di linguaggio tra le più efficaci. In particolare, all’interno della fase storica che stiamo vivendo penso che l’opera degli artisti, la loro ricerca e visione possano dare un importante contributo al cambiamento culturale oggi quantomai necessario. La questione è urgente, il futuro è oggi. E’ necessaria una profonda presa di coscienza da parte di tutti. L’irreversibile sfruttamento ed erosione delle risorse del pianeta da parte dell’uomo ha causato danni le cui drammatiche conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Il rapporto uomo/natura ha subito una spaccatura che si è velocemente acuita negli ultimi 60 anni in cui abbiamo assistito ad una crescente mancanza di rispetto dell’uomo nei confronti dell’ambiente che ci ospita.

Da sempre l’arte ha affrontato il rapporto tra uomo e natura attraverso la ricerca e la sensibilità degli artisti che oggi possono rappresentare un volano significativo nell’accompagnamento verso una transizione che deve necessariamente partire dalla coscienza di ognuno di noi. L’arte, in tutte le sue forme espressive, deve far sentire la propria voce in materia attraverso la rappresentazione visiva delle problematiche e delle contraddizioni causate da modelli economici e culturali diventati ormai insostenibili.

Penso che il linguaggio puntuale ed emozionale che contraddistingue l’arte contemporanea possa essere un valido e persuasivo strumento di comunicazione.

Prima dei Sustainable Development Goals e dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile la cultura non veniva mai citata come obiettivo da perseguire per diffondere la promozione della sostenibilità ambientale. Come si spiega questo ingiustificabile ritardo di valutazione?

La cultura è sempre stato un concetto tanto affascinante quanto intangibile ed evanescente, che sfugge ad una comprensione concreta e pronta all’uso in una società consumistica come la nostra. La cultura in realtà è la base su cui si fonda il vivere quotidiano di una comunità di persone. Con una metafora, si può dire che la cultura rappresenti le fondamenta del “palazzo società”.

All’interno della parola cultura sono racchiusi l’istruzione e la formazione di un’intera popolazione, il modello istituzionale, economico politico e sociale, la scelta religiosa e spirituale e il ruolo che le attività scientifiche ed artistiche assumono in una società.  Il concetto di cultura può riassumersi nell’educazione dell’uomo ad una vita sociale, che presuppone rispetto per gli altri e per l’ambiente affinchè possa essere definita propriamente umana.

In un ambiente sociale ad alta velocità e ad alto consumo come il nostro si era probabilmente data priorità a determinati aspetti più facilmente e velocemente quantificabili rispetto ad altri che presuppongono investimenti a lungo termine.

La pandemia Covid19 ci ha messi di fronte ad un problema collettivo, tangibile che ha concretamente stravolto la vita di tutti. Per la prima volta abbiamo realizzato l’interconnessione tra esseri umani, l’irrilevanza delle disparità economiche e sociali, la gravità delle conseguenze che la mancanza di rispetto per l’ambiente e la natura porta con sè. Anche se in maniera brutale ed improvvisa, la pandemia ha avuto un ruolo importante nel risvegliare le coscienze e renderci consapevoli dell’urgenza che abbiamo di un profondo cambiamento culturale per salvare il salvabile. Un cambiamento che deve portare ad una maggiore consapevolezza su come indirizzare il nostro pensiero e comportamento. Ecco che azioni culturali volte a sensibilizzare nei confronti di tematiche sostenibili, contribuiscono al processo di transizione già in opera con grande impegno da parte della comunità scientifica. 

Oggi è ben diversa la consapevolezza del valore della cultura anche per la promozione del rispetto del nostro ambiente. Lo sviluppo culturale, secondo gli ideatori di “The Rooom” potrebbe fare da traino anche alla definizione di un nuovo modo di fare economia e quindi a una società più giusta, equa e inclusiva? E come?

La cultura è in prima linea nel processo di transizione. Attraverso i molteplici linguaggi di cui dispone ha la capacità di raggiungere un vastissimo pubblico, di ogni età, genere e nazionalità. Se il cambiamento parte dall’interno, solo un linguaggio in grado di raggiungere e comunicare in maniera efficace ed incisiva con le singole persone può provocarlo.

La comunicazione ha assunto un ruolo strategico nella società di oggi. La proposta di contenuti può dunque essere determinante nell’indirizzare tendenze e orientamenti che, alla luce delle attuali problematiche, dovranno vertere su modelli economici e sociali equi e sostenibili.

L’arte contemporanea ne è uno strumento così come la letteratura, il cinema, il teatro, il design e tutte le forme espressive in grado di raggiungere intellettualmente ed emotivamente il pubblico più ampio.

In The Rooom daremo spazio alla creatività in varie forme per lo sviluppo di strategie e campagne di comunicazione innovative e la produzione di contenuti che valorizzino gli investimenti che i nostri clienti, le imprese e le istituzioni, stanno realizzando verso un percorso che punti al rispetto del nostro ecosistema sulle tematiche legate all’ambiente, ai diritti umani e all’inclusione.

Il 19 gennaio 2022 la vostra agenzia apre le sue “porte” con la mostra “Il cerchio spezzato”. Quali sono le prossime iniziative, a breve – medio periodo, di The Rooom? Cosa dobbiamo aspettarci?

Il palinsesto è in via di definizione, stiamo lavorando alla proposta di iniziative di varia natura. Una mostra d’arte nei prossimi mesi, incontri tematici, proiezioni video e altre iniziative che sveleremo di volta in volta attraverso i nostri canali.