Odorizzi
 

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INTERVISTA
Eleonora Odorizzi, co-fondatrice del portale di turismo esperenziale Italian Stories
 

Alla scoperta delle identità locali

 
 
 

Come nasce Italian Stories e qual è la vostra filosofia? Italian Stories nasce perchè noi siamo persone profondamente curiose e a noi per primi piace ...

 
 

 

venerdì 30 luglio 2021

 

 

Come nasce Italian Stories e qual è la vostra filosofia?

Italian Stories nasce perchè noi siamo persone profondamente curiose e a noi per primi piace scoprire l’Italia attraverso il punto di vista dell’artigianato, perdendoci a scoprire segreti che spesso nemmeno chi abita un luogo conosce.

Dal momento che siamo progettisti e amiamo il digitale, abbiamo cominciato a immaginare come sarebbe stato possibile far conoscere tutte quelle incredibili storie di artigianato, che tanto racconta della storia e dell’identità locale, a coloro che amano viaggiare in modo più approfondito, non accontentandosi della superficie a volte ormai troppo commerciale e standarizzata.

Da questo pensiero è nata l’idea di un network online, organizzato in una community come la vedete oggi. Partendo da questa prima intuizione abbiamo pian piano costruito un format che comprende una fase di formazione, una di costruzione di contenuti e una di marketing. Questo modello operativo ci viene richiesto da parte di enti locali che lo ritengono importante e strategico per proporsi sia a livello turistico che a livello commerciale e con cui collaboriamo in molte parti d’Italia.

Il turismo esperienziale è in costante crescita e voi, da subito, ne avete intercettato le potenzialità. Chi usufruisce dei vostri servizi e con quali motivazioni?

Credo che questo progetto vada al di là del recupero del saper fare, ma che tratti più della creazione di un nuovo punto di vista sulla produzione artigianale in generale, sull’aspetto relazionale che la incardina, e che in modo discreto è insito nella creazione dell’oggetto. È un tentativo di andare oltre al prodotto fisico, individuando un valore sociale ma anche economico nella parte esperienziale e conoscitiva della produzione.

Esperienziale, immersivo, emozionale: ognuno trova la definizione che meglio corrisponde al suo modo di vivere il viaggio.

Di certo è che tramite Italian Stories si sviluppano relazioni, le vediamo nascere, crescere e trasformarsi. Opportunità di lavoro, di collaborazione tra artigiani e tra artigiani e viaggiatori. Studenti italiani e stranieri iniziano nuovi percorsi magari anche di vita, se non solo di studio, grazie alla rete che abbiamo sviluppato.

I nostri clienti arrivano dall’Italia, dagli USA, dalla Gran Bretagna, dall’Australia, dalla Cina, dal Giappone. Non hanno un target definibile, sono interessati al saper fare, che come sappiamo è una delle caratteristiche più ricercate del nostro paese. Anche l’opzione “Gift Card” è molto gettonata, soprattutto tra gli italiani: piace tantissimo la possibilità di regalare un workshop di creazioni fedi ai futuri sposi, così come donare un momento indimenticabile realizzando un oggetto davvero personalizzato. Il fatto è, che come sottolineavo prima, quello che resta non è “solo” l’oggetto, ma la soddisfazione di essersi messi alla prova e di aver stretto una relazione con una persona con cui si crea un legame speciale, anche solo per qualche ora.

Creare valore e relazioni per la comunità genera innovazione sociale. Quali sono gli impatti della vostra attività sull’artigianato made in Italy e sul territorio?

Italian Stories è cresciuto in questi anni, anche fuori dal mondo digitale ed è diventato una sorta di ambasciatore dell’artigianato italiano e di un modo diverso di essere turisti, anzi visitatori. Abbiamo incominciato anche a tessere collaborazioni con enti locali che hanno a cuore la salvaguardia di questo immenso e trascurato patrimonio nazionale. Questo ci ha permesso di entrare in contatto con tantissime realtà, meno conosciute rispetto a quelle site nelle città principali, che spesso nascondono eccellenze incredibili. Penso ad esempio alla Tuscia, una zona affascinante a pochi chilometri da Firenze e da Roma, ricca di bellezze naturali, artistiche, architettoniche e ovviamente artigianali e agricole, ma anche alla partnership che abbiamo in corso con Mastercard, che insieme a noi porta le persone a scoprire i laboratori in varie parti d’Italia, anche in tempo di restrizioni di viaggio, tramite una serie di video esperienze immersive.

Vorremmo poter dare il nostro contributo promuovendo e comunicando le moltissime località simili presenti in Italia, per fare si che diventino meta di turismo consapevole e sostenibile.

l nostro format comincia a suscitare interesse anche all’estero in paesi dove l’artigianato è una risorsa ancora importante ed è un patrimonio culturale largamente condiviso, e dove ha potenzialità anche in ambito turistico.

Italian stories valorizza la ricchezza dell’artigianato artistico che ogni giorno lotta per la sopravvivenza. C’è una ricetta per rendere sempre più appetibile questo nobile settore?

Oggi, nell’era dell’esperienza, ancora tanti artigiani non si rendono conto di come possa talvolta essere più appassionante seguirli nel processo del fare, che comprare l’oggetto che ne risulta. E sottovalutano il potenziale della propria conoscenza, anche se traggono loro stessi piacere dal condividerla. 

In questo non sono cambiati, nel senso che il loro centro del mondo è la realizzazione, la cura, il processo che seguono nella creazione del loro manufatto. Quella che è la loro grande ricchezza, il saper fare, tendono spesso a non tenerlo in adeguata considerazione, forse per modestia.

Certo non si può generalizzare, soprattutto le nuove generazioni sono molto più consapevoli della ricchezza di questo tipo di professioni. Ricchezza di conoscenze, umana, di relazioni, di tradizioni, ma anche di voglia di confrontarsi, di crescere, cambiare e innovarsi, di utilizzare I nuovi strumenti digitali e mettersi in rete tra artigiani, per trovare nuovi modi di produrre insieme, mescolando le esperienze e i punti di vista.

Difficilissimo però -impossibile forse- trovare una ricetta che vada bene per tutti.

Di certo, come sta succedendo per il comparto culturale per la quale oggi si ipotizzano e richiedono a gran voce azioni di sostegno strutturale legate anche ad una forte defiscalizzazione, anche per il settore dell’artigianato artistico avrebbe senso mettere in atto una strategia analoga, riducendo una fiscalità che ne opprime lo sviluppo e mette a rischio le realtà più piccole ma preziose dal punto di vista del patrimonio culturale e identitario.

L’altro aspetto su cui puntare con decisione è la narrazione della propria specificità, dei legami che intrattiene con il territorio, della ricerca formale e tecnica che si persegue magari da generazioni, dell’unicità del proprio prodotto. Tutti noi abbiamo necessità di essere rieducati al bello, in cui per secoli abbiamo vissuto in modo inconsapevole, circondati dal saper fare raffinato tipico del nostro paese.

Oggi viviamo in case spesso tutti uguali, senza qualità, senza originalità e abbiamo perso il legame diretto con le persone che fanno gli oggetti che utilizziamo. Abbiamo perso il piacere del decoro, del colore, del fatto su misura: abbiamo sacrificato la qualità sull’altare delle quantità, rinnegando la lezione del cosiddetto “made in Italy”. Ma lì è dove dobbiamo provare a tornare, adesso che c’è maggiore consapevolezza dell’importanza del “fatto bene” e della necessità di evitare sprechi di materie prime e sfruttamento della manodopera.

In questo percorso, credo che gli artigiani possano essere di grande aiuto nel ricordarci il valore del saper fare, della cura e della bellezza.

Parliamo di qualche iniziativa imperdibile tra le vostre, tra arte e territorio, in vista delle vacanze estive…

Le possibilità sono davvero tantissime sia per chi viaggia al mare sia per chi opta per la montagna, ma potete anche lasciarvi tentare dalla staycation, facendo vacanza intorno a casa e scoprendo il laboratorio artigiano più vicino a voi: imparare a stampare creando i propri fogli a partire dalla raccolta della materia prima nella campagna pugliese, conoscere la vita dei villaggi di montagna imparando le basi della tessitura, avvicinare l’antica arte della ceramica come elemento fondante della cultura popolare italiana.

Naturalmente ci sono anche workshop attivi nelle principali città d’arte, e questo è davvero un modo per conoscerne gli aspetti più fondanti, immergendovi nelle antiche tecniche decorative e produttive di città come Firenze o Venezia vivrete esperienze che lasciano un segno e che insegnano ad avere un rispetto maggiore per queste arti, beni immateriale dell’umanità protetti dall’Unesco.

Ad esempio? Andate a Murano per imparare a fare le coloratissime perle in vetro con la tecnica a lume, a Firenze per ripercorrere la storia dei cappelli fatti a mano, a Palermo (a breve!) con una visita alla fucina del puparo, sul lago di Como e Maggiore per i segreti della ceramista e della modista, in Salento per riscoprire l’antico lavoro del mosaicista, in Liguria per conoscere la storia delle antichissime cartiere, nella Tuscia alla scoperta delle meraviglie gastronomiche, in Trentino per vivere un giorno da malgaro, mungendo e facendo burro e formaggio!

Non vi resta che tuffarvi alla ricerca della vostra esperienza preferita utilizzando la ricerca sul sito in base a dove volete andare o cosa preferite fare. Vi auguriamo uno splendido viaggio nella bellezza, perché un paese non si visita, si vive!