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INTERVISTA
Antonio Salvatore Trevisi, Senatore del Movimento 5 Stelle
 

L'impegno per una politica solidale e sostenibile

 
 
 

Transizione energetica, ecologica e digitale: come coniugare difficili battaglie di civiltà e democrazia con il consenso politico? La transizione energetica, ecologica e digitale rappresentano una ...

 
 

 

venerdì 17 febbraio 2023

 

 

Transizione energetica, ecologica e digitale: come coniugare difficili battaglie di civiltà e democrazia con il consenso politico?

La transizione energetica, ecologica e digitale rappresentano una opportunità per la nostra economia e andrebbero divulgate dai media in maniera più puntuale, nell’interesse dei cittadini.

A proposito di transizione energetica, attualmente l’Italia compra dall’estero gran parte dell’energia, peraltro derivante da fonti fossili, spendendo circa 40 – 50 miliardi l’anno.

L’opportunità di passare in maniera più consistente a fonti rinnovabili prodotte in loco, offrirebbe sia una maggiore indipendenza energetica, sia una stabilizzazione dei prezzi, evitando i rischi di mercato, specialmente quelli connessi al trattare con Paesi politicamente poco stabili.

Un’altra grandissima opportunità ci viene offerta dalla transizione ecologica e dai cicli virtuosi dell’economia circolare. Il riutilizzo dei materiali comporta risparmi tanto energetici quanto economici, oltre alla creazione di innumerevoli nuove opportunità di lavoro.

Anche con la transizione digitale abbiamo la possibilità di migliorare la qualità delle nostre vite, grazie allo sviluppo di tecnologie intelligenti in grado, ad esempio, di accedere e sbrigare molte pratiche nei portali messi a disposizione dallo Stato.

A proposito di digitale, penso alla battaglia che il M5S ha fatto e sta facendo per il Cashback fiscale, utile a semplificare e incassare subito le detrazioni per le spese sostenute con mezzi di pagamento elettronici, nell’ottica di un fisco giusto e semplice.

É dovere della politica impegnarsi a fondo e con trasparenza per ogni forma di transizione che ci conduca verso quel futuro inclusivo e green di cui c’è tanto bisogno.

Ci può parlare dell’importanza del Superbonus, consistente in una serie di meccanismi d’agevolazione, detrazioni e rimborsi per interventi di natura edilizia, improntati tra l’altro al miglioramento dell’efficienza energetica?

Io ho fatto parte del gruppo di lavoro che ha creato il Superbonus, che è stato pensato come una misura di tipo strutturale che doveva durare nel tempo.

Purtroppo il MEF lo ha visto solo come una misura di contrasto alla crisi economica creata dal Covid, motivo per cui è stato previsto solo per alcuni anni.

Questo per noi è stato un limite, ma in ogni caso i dati sono comunque straordinari: basti pensare che nel 2022 il Superbonus ha contribuito per il 22% alla crescita del PIL italiano.

Dal punto di vista dei nuovi occupati ha generato in Italia quasi 900.000 posti di lavoro in più, andando a occupare in molti casi disoccupati o percettori del Reddito di Cittadinanza.

Le cifre ci dicono che il Superbonus è uno strumento che conviene a tutte le parti in causa, non solo come volano per rilanciare l’edilizia in crisi, ma complessivamente anche per le casse dello Stato.

Spiace l’approccio critico del Governo Meloni verso una misura che, a nostro avviso, è non solo opportuna socialmente ed economicamente, ma anche in grado di valorizzare il patrimonio edilizio italiano, a partire da quella riqualificazione dei normali condomini privati, che incide non poco sulla qualità della vita delle persone.

Il Reddito Energetico, quando l’attenzione per i più deboli coincide con quella per l’ambiente…

Il Reddito Energetico ha la funzione sia di aiutare i cittadini in povertà energetica, sia di creare un rapporto di fiducia tra Stato e cittadini.

Quando io ho pensato al Reddito Energetico in Puglia, ho pensato al fatto che lo Stato veniva sempre visto dai cittadini come un nemico.

Cos’è il Reddito Energetico?

È un accordo imprenditoriale tra Stato, cittadini e imprese.

I cittadini offrono lo spazio per consentire allo Stato di installare un impianto fotovoltaico, che finanzia l’operazione e successivamente incamera circa la metà dei guadagni prodotti dall’impianto stesso.

I cittadini possono consumare tutta l’energia loro necessaria, il surplus è nella disponibilità dello Stato.

In questo modo il Reddito Energetico non è un costo per lo Stato, ma un investimento per creare nuova energia rinnovabile o per altri scopi utili alla collettività.

Sarebbe decisivo per una vera svolta green del nostro Paese credere e promuovere al massimo questa misura di giustizia sociale e ambientale, innovativa ed efficace.

Quali le priorità nella sua azione politica al servizio dell’Italia?

Per me la priorità è aiutare i più poveri, come dimostra la mia recente interpellanza a sostegno dei senzatetto minacciati dal grande freddo di questi giorni.

Io sono convinto che le rinnovabili e la transizione ecologica possano aiutare anche la ricchezza del Paese.

Se riuscissimo a sfruttare le nostre ricchezze interne, senza rivolgerci massivamente a Stati dalla situazione politica e sociale instabile o comunque discutibile, potremmo aiutare a crescere notevolmente l’Italia in campo economico ed ecologico.

La mia azione politica è volta a offrire vantaggi e soluzioni a tutti i cittadini, dando la speranza ai nostri figli di vivere in un mondo migliore.

La scelta etica e conveniente della green economy