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AMBIENTE E ENERGIA
Ragazze in trincea per difendere il Pianeta
 

Grande partecipazione femminile al convegno Youth4Climate

 
 
 

L’impegno dei giovani per la questione ambientale è sensibilmente cresciuto negli ultimi anni, con la nascita di numerosi e spesso strutturati movimenti in Europa e ...

 
 

 

lunedì 20 settembre 2021

 

 

L’impegno dei giovani per la questione ambientale è sensibilmente cresciuto negli ultimi anni, con la nascita di numerosi e spesso strutturati movimenti in Europa e nel mondo che hanno portato alla ribalta le paure e le speranze di una generazione che vuole essere artefice di un necessario cambiamento. La politica internazionale, grazie anche al grande seguito mediatico di questo fenomeno, ha dovuto cominciare a fare i conti da tempo con questi ragazzi propositivi e indignati, al punto che tra pochi giorni verrà celebrato un evento attesissimo come il convegno “Youth4Climate”. Infatti quasi 400 giovani (2 per Paese) provenienti dai 197 Stati membri dell’UNFCCC (la Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) si daranno appuntamento dal 28 al 30 settembre a Milano, per elaborare proposte concrete sulla questione climatica e sulle negoziazioni della Pre-COP26 di Milano (30 settembre – 2 ottobre 2021) e della COP26 di Glasgow (1 – 12 novembre 2021). La metà dei ragazzi che parteciperanno al convegno saranno donne: insegnanti, inventrici, studentesse e imprenditrici spesso appartenenti ai luoghi più esposti alle catastrofi naturali e desiderose contemporaneamente di aiutare il Pianeta e puntare un faro sulla questione femminile. Una di loro è Ashley Lashley, 22 anni, ex studentessa di Medicina che nel 2018 ha partecipato per le Barbados al concorso di Miss Mondo. La ragazza ha utilizzato la fama ottenuta con questa partecipazione in favore della battaglia contro i cambiamenti climatici, divenendo ambasciatrice dell’Unicef e avviando HEY (Healthy and Environmentally Friendly Youth), un’iniziativa per collegare tra loro giovani attivisti di tutto il Pianeta.

Molto significativa la storia della nigeriana Joy Egbe, quasi 29 anni, che a 21 perse la zia incinta, intossicata da un generatore domestico, presente a causa della mancanza di elettricità. Come raccontò al giornale locale The Nation, per la prima volta nella sua vita aveva capito il dramma delle emissioni di gas serra, e da quel momento ha iniziato a sensibilizzare la sua comunità sulla necessità di cambiare fonti energetiche, fondando anche una start up per produrre un dispositivo a pannelli, in grado di produrre energia idrogena e solare. Viene dal Vietnam Mai Ngoc Xuan Hoang di 19 anni, che ha guidato una ventina di collaboratori giovanissimi come lei nella redazione di dieci “acceleratori” proposti per contribuire al raggiungimento degli obiettivi che verranno trattati a Glasgow. Infine un accenno alla nepalese Bindu Bhandari, impegnata in un master all’Università di Bristol in Climate Change Science and Policy, quasi una veterana, con i suoi 29 anni, dei movimenti ambientalisti, considerata una delle più influenti personalità nella lotta ai cambiamenti climatici insieme a Greta Thunberg e poche altre personalità. Questa ragazza ha dichiarato che, essendo il Nepal poco sviluppato, ha da subito imparato a trasformare le sfide in opportunità, e questa considerazione potrebbe essere valida per tutte le coraggiose giovani donne che si battono con tenacia e passione per il futuro di tutti noi esseri umani.

La metà dei ragazzi che parteciperanno al convegno saranno donne: insegnanti, inventrici, studentesse e imprenditrici spesso appartenenti ai luoghi più esposti alle catastrofi naturali e desiderose contemporaneamente di aiutare il Pianeta e puntare un faro sulla questione femminile.